Per ora solo una breve segnalazione. presentiamo ai nostri lettori un libro a più mani, un racconto su una esperienza unica nella quale si ritrovano insieme vitalismo, ribellsmo, arte, letteratura e una insopprimibile voglia di cambiare il mondo per non conformarsi ai desiderata dei soliti benpensanti. Noi corriamo a comprare questo volume dalle librerie digitali. E voi che fate? (Gerardo Adami)
Nell’estate del 1974 una sparuta minoranza di giovani menti fiorentine fonda a Parigi, dove per merito di Alain de Benoist era già nata la Nouvelle Droite, un giornale differente, controcorrente e rivoluzionario: La Voce della Fogna. Tra mille difficoltà economiche e superando attacchi provenienti paradossalmente più da destra che da manca, la fanzine con a simbolo le Rat Noir del fumettista Jack Marchal resiste per nove anni prima di chiudere i battenti con l’uscita del numero 31. Quarant’anni dopo ci troviamo nella cittadina di Futura (in realtà Latina, già Littoria, che nell’immaginario nazionale è la città fascista per antonomasia), dove un ex giornalista ormai male in arnese viene ingaggiato da un equivoco Arruolatore
– i due hanno un passato comune nel Fronte della Gioventù – al fine di far rivivere il periodico ripartendo dal Numero 32.
Ricevuta carta bianca, il neo-direttore trova la collaborazione di altri attempati ex appartenenti a quel medesimo ambiente, semplicisticamente chiamato di estrema destra, per realizzare così un progetto di rinascita che tuttavia si rivelerà molto più difficile del previsto…
Dietro la finzione di un romanzo, gli otto Aristoratti sono riusciti a raccontare finalmente che è esistita e, seppur ridotta nei numeri, esiste ancora una certa destra dal pensiero profondamente diverso da quello di chi oggi governa. Perché accanto ad una destra in doppio petto, cattolico-integralista, amica dei palazzinari e delle forze sia dell’ordine che armate, monarchica, nostalgica, filoamericana e soprattutto anticomunista ce n’è stata un’altra descamisada, neo-pagana, ecologista, anarchico-fascista, nemica delle divise, futurista e soprattutto anticapitalista.
Gli Aristoratti hanno voluto tuttavia non solo omaggiare l’unicità della Nuova Destra di quegli anni, ma anche raccogliere un testimone lasciato nel 1929 da I Dieci guidati da Marinetti, primi in Italia a sperimentare quella forma di romanzo che a sinistra chiamano collettivo e a destra chiamiamo comunitario.
Pierluigi Felli (Roma, 1965) ha pubblicato 54 romanzi e 9 raccolte di racconti, Fabrizio Di Ernesto (Monterotondo, 1976) 6 saggi e 2 romanzi ed Andrea Stabile (Latina, 1958) 6 saggi. Ferdinando Parisella (Roma, 1956), Filippo Cosignani (Ghedi, 1959), Adriano Minardi Ruspi (Latina, 1962), Federico Dall’Aglio (Latina, 1971) e Giovanni Monterubbiano (Latina, 1971) sono al loro esordio letterario.
Una piccola, pignola, precisazione: l’idea di fondare la Voce della Fogna non nacque nell’agosto, ma nel luglio del 1974; nel settembre dello stesso anno cominciò la preparazione del primo numero, che vide la luce a dicembre. Il resto è tutto vero.
Immagino sia il remake di “c’eravamo tanto a(rmati) ” ed.Settecolori di secoli fa con gli stessi protagonisti invecchiati.
No, e’ un libro racconto a più mani
Esattamente come quello citato.