Il Gran Premio di San Paolo, il ventunesimo della stagione 2024 di Formula 1, si tiene sul circuito di Interlagos, intitolato a José Carlos Pace.
Autodromo dalla lunga storia, le sue 15 curve lungo 4309 metri dalle continue variazioni altimetriche (due le zone DRS), l’hanno fatto assurgere a uno degli scenari più caratteristici del Circus.
L’appuntamento del Brasile è anche il quinto stagionale con il formato “Sprint”, strutturato su una sola sessione di libere, due prove cronometrate, la gara del sabato e il Gran Premio alla domenica.
Vista la riasfaltatura del tracciato, la Pirelli ha scelto la gamma più morbida delle mescole: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Il venerdì
Precedentemente all’azione in pista, arrivano due ufficialità: il sesto motore endotermico sulla Red Bull di Max Verstappen (che gli costerà cinque posizioni sulla griglia del Gran Premio) e l’assenza di Kevin Magnussen.
Il danese, a causa di motivi di salute, avrebbe inizialmente dovuto saltare solo le prime due sessioni: al suo posto, Oliver Bearman.
Nelle uniche prove libere, le FP1, il primato è di Lando Norris, in 1’10”610 (Soft).
Si arriva alla Sprint Qualifying, con mescole Medium obbligatorie nelle prime due manche e le Soft nella conclusiva.
Lando Norris il più rapido sia nella SQ1 che nella SQ2, rispettivamente in 1’09”477 e 1’09”063.
Nella SQ3, il britannico, al pari del suo compagno Oscar Piastri, partirebbe per effettuare due giri veloci: nel primo dei due, Piastri ferma il cronometro sull’1’09”225 e Norris sull’1’08”928.
L’australiano, però, è stato l’unico a completare il secondo tentativo: l’1’08”899 gli regala la partenza al palo della Sprint, con Norris, Charles Leclerc, Max Verstappen, Carlos Sainz alle sue spalle.
Ultimata la Sprint Qualifying, la Haas ha annunciato che Bearman (decimo) avrebbe completato tutto il fine settimana.
Il sabato
La Sprint di Fernando Alonso, Zhou Guanyu e Lance Stroll comincia dalla corsia dei box, sulle medie, la stessa mescola di tutti gli altri.
Allo spegnimento dei semafori, Piastri chiude all’interno Norris, mentre Leclerc si protegge da Verstappen.
Sin dal termine del secondo passaggio, l’olandese prova ad uscire dalla scia del monegasco, ma di nuovo Leclerc non si scompone.
In testa, Piastri costruisce un leggero margine, lasciando il compagno a confrontarsi con Leclerc e Verstappen, alle sue spalle.
La scelta della McLaren, però, è quella di non lasciar scappare l’australiano ma di usarlo per far aprire a Norris il DRS e aiutando il britannico a difendersi dai più diretti concorrenti.
I primi cinque – compreso Sainz – si approcciano alla seconda metà di gara tutti su temi intorno al minuto 12” basso, sempre con le due McLaren al vertice, ma in un andamento a ‘elastico’.
Più indietro, Liam Lawson e Sergio Perez si giocano l’ottava posizione, con sorpasso e controsorpasso del neozelandese al giro 17.
Alla tornata successiva, Leclerc sbaglia leggermente la prima frenata, alla S di Senna e così Verstappen esce più veloce dalla curva 3, la do Sol e sull’allungo successivo della Reta Oposta compie il sorpasso.
Al giro 20, il compagno Perez frena più tardi di Lawson alla S di Senna e si porta ottavo; poco dopo Hulkenberg si ritira per un problema tecnico.
Due giri più tardi, dal muretto della McLaren ordinano a Piastri di lasciarsi passare, concedendo a Norris il primato.
Poco dopo lo scambio di posizioni, complice la Haas ferma, si delibera la neutralizzazione virtuale che rimane fino all’inizio del passaggio 24, poco prima che i piloti arrivino al curvone 4-5, nella Descida do Lago.
Verstappen, tuttavia, non rimane nel tempo limite da rispettare sotto neutralizzazione (il cosiddetto ‘tempo delta’), tant’è che era riuscito a riprendere Piastri, fin a provare quasi un sorpasso.
La gara, però, non è ancora ricominciata e l’olandese deve alzare il piede ma la sua condotta precedente finisce lo stesso sotto la lente di osservazione della Direzione Gara.
Alla fine dei 24 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta il successo di Lando Norris, primo nella Sprint di San Paolo, davanti a Oscar Piastri e a Max Verstappen, terzo sub iudice.
La penalizzazione effettivamente arriverà e i cinque secondi portano Leclerc (quarto al traguardo) terzo e il pilota della Red Bull quarto.
Quinto Sainz, poi Russell, Gasly, Perez (un punto per il messicano); Liam Lawson e Alexander Albon, nono e decimo, hanno completato la Top 10.
Il sabato prevederebbe successivamente le qualifiche, ma nel frattempo su San Paolo è arrivato un copioso temporale: impossibile girare.
Dunque, dopo diversi rinvii, le prove ufficiali vengono posticipate alla domenica, con il Gran Premio a sua volta anticipato di novanta minuti.
Le qualifiche
Nella domenica di San Paolo, la situazione non è granché cambiata, nella misura in cui la pioggia non si è fermata.
Le qualifiche cominciano ugualmente: obbligatorio l’utilizzo delle Full Wet, le gomme da bagnato estremo, ma la visibilità permane assolutamente precaria, per quanto la pista migliori col susseguirsi delle tornate.
Non si contano le uscite nelle vie di fuga, fino all’incidente di Franco Colapinto – in curva 3, la do Sol – complice una perdita del posteriore della sua Williams; quando mancano 8’50” alla fine della Q1, c’è la bandiera rossa.
La sessione riprende dopo alcuni minuti e il primato sarà di Max Verstappen, in 1’28”522 (Wet).
Lewis Hamilton ha rappresentato la prima sorpresa di giornata: sedicesimo, il pilota della Mercedes è perciò rimasto escluso dal resto delle prove cronometrate.
In Q2, sebbene più di qualcuno effettui il primo tentativo sulle gomme da bagnato estremo, presto si apre la possibilità di passare alle intermedie (Intermediate); chiaramente i tempi si velocizzano repentinamente.
Delle condizioni precarie fa le spese Sainz – sulle intermedie – che scivola sui rivoli d’acqua alla S di Senna – nel tratto in discesa tra la curva 1 e la 2 – e conclude il testacoda contro le barriere.
Ai meno 5’51” dalla conclusione, arriva la seconda bandiera rossa.
Il miglior tempo della Q2 lo ottiene Norris, in 1’24”844 (Intermedie), ma l’ennesima bandiera rossa – ai meno 46” dalla fine – causata dall’incidente di Lance Stroll alla curva do Sol costa caro a Verstappen.
Dodicesimo in quel momento – davanti a Perez – l’olandese è impossibilitato a migliorarsi.
Nella decisiva Q3, fin tanto che Fernando Alonso non era andato a muro alla curva 11, la Mergulho (quarta bandiera rossa di giornata, ai meno 6’59”) i riferimenti erano migliorati.
In testa c’era Norris, col tempo di 1’24”158; ovviamente, quando si ricomincia, serve del tempo per riprendere confidenza con il tracciato, confermate le intermedie.
A conferma delle complessità, arriva l’incidente di Alexander Albon – secondo in quel momento – pesantemente contro le barriere, dopo aver perso la vettura nello spazio di frenata in fondo al rettilineo.
Il retrotreno della Williams è completamente danneggiato e serve un’altra bandiera rossa (ai meno 3’31”).
Si opta comunque per riprendere di nuovo le qualifiche: Norris si migliora, ma in generale è la pista che si velocizza e conseguentemente i passaggi dei piloti.
Il pilota della McLaren va sull’1’24”092, confermando poi la pole position in 1’23”405 – l’ottava per lui in Formula 1 – davanti a George Russell, Yuki Tsunoda, Esteban Ocon, Liam Lawson, Charles Leclerc.
Settimo comunque Alexander Albon, poi Oscar Piastri, Fernando Alonso e Lance Stroll (che già si erano qualificati alla Q3).
La gara
Una qualifica così movimentata non poteva che inficiare la preparazione alla gara: i meccanici della Williams non riescono a riparare la vettura di Albon in tempo e per lui la giornata è già finita.
Sainz, invece, cambiata l’unità motrice e la scatola del cambio della sua Ferrari, si schiera in corsia dei box.
Le gomme, per lo spagnolo e per tutti gli altri, sono le intermedie, dato che il Gran Premio è stato dichiarato ‘bagnato’.
Sulla griglia – rimasta vuota la piazzola di Albon – Hamilton è quattordicesimo, Verstappen diciassettesimo, con Norris, il poleman, lontano.
Per giunta, nelle fasi che precedono l’inizio della gara, la pioggia è venuta meno, pur la pista rimasta umida.
Stroll si gira addirittura durante il giro di ricognizione, per poi insabbiarsi nella via di fuga esterna alla curva 4: lo spostamento della macchina necessità di un altro passaggio per ricomporre la griglia, togliendolo al Gran Premio.
La confusione regna sovrana, visto che Colapinto sbaglia a posizionarsi, la procedura non è lineare, con più di metà schieramento che si muove prima del dovuto.
Dunque, la Direzione Gara decide per rimandare ulteriormente la partenza e diminuendo l’evento di una ulteriore tornata.
Allo spegnimento dei semafori, Lando Norris non ha un buono scatto e nei primi metri si lascia sopravanzare da Russell.
Più indietro, a centro gruppo, all’inizio del giro 2 Verstappen – undicesimo – infila Hamilton alla S di Senna, portandosi decimo; tre giri dopo, nello stesso punto, l’olandese sopravanza Pierre Gasly.
In testa, la visuale ‘più libera’ aiuta Russell – e in misura minore Norris – per costruire un piccolo margine.
Al giro 6, Verstappen sopravanza Alonso lungo la Reta Oposta e al 10, all’interno della prima frenata, Oscar Piastri.
Trascorre un giro e all’undicesimo, il pilota della Red Bull infila Lawson all’interno del tornantino numero 8.
Al vertice della graduatoria, il Gran Premio continua a svilupparsi col confronto a distanza tra Russell e Norris – separati da un secondo – mentre Verstappen chiude il trenino formato anche da Leclerc, Ocon e Tsunoda.
Al giro 15, Gasly passa Alonso ed è ottavo.
Sette giri dopo, Verstappen prova ad uscire dalla scia di Leclerc sul rettilineo principale, ma il monegasco non fa una piega e lo controlla in frenata.
Sullo sfondo del duello per la quinta posizione virtuale, il cielo di San Paolo torna a farsi decisamente plumbeo.
Alla fine del giro 24, Leclerc torna ai box, confermando le intermedie; da quinto, il pilota della Ferrari riprende la pista tredicesimo.
Anche Norris vorrebbe rientrare ma dai box gli indicano di aspettare, per evitare di ritrovarsi nel traffico.
La giornata di Hulkenberg sembrerebbe chiudersi al giro 27, dopo un testacoda nella via di fuga; il tedesco riesce a ripartire ma intanto era stata deliberata la neutralizzazione virtuale (giro 28).
A fine giro 27, Piastri (poi penalizzato di dieci secondi per una collisione precedente con Lawson) e Alonso confermano le intermedie.
A fine 28, Russell e Norris li imitano, a fronte di Tsunoda, passato alle gomme da bagnato estremo; Ocon, Verstappen e Gasly preferiscono attendere.
Al Giro 30, Norris scavalca Russell sulla Reta Oposta e si prende la quarta posizione virtuale; pochi secondo dopo, entra in pista la Safety Car, visto il ritorno di una pioggia copiosa.
Il tempo del trascorrere un paio di tornate e Colapinto è autore di un brutto incidente: l’argentino si era da poco fermato per rimontare le intermedie, salvo finire contro le barriere dell’Arquibancadas.
È il giro 32 ed è sventolata la bandiera rossa: Gran Premio sospeso, all’inizio della tornata numero 33.
Durante la sospensione, Hulkenberg si vede comminata la bandiera nera, ossia la squalifica, per essere stato aiutato a ripartire dai commissari di pista dopo il testacoda.
Tutti i piloti hanno utilizzato la bandiera rossa per sostituire gli pneumatici: dopo un giro dietro la Safety Car, la partenza è lanciata.
Si ricomincia dal giro 34, con Ocon che tiene la testa su Verstappen, Gasly fa lo stesso con la posizione su Norris e Russell, a fronte del sorpasso di Leclerc su Tsunoda per la quinta piazza.
Al curvone della Descida do Lago, Norris arriva largo e così Russell lo affianca e lo passa, riportandosi quarto.
Molto attivo Hamilton, al giro 35 nono su Alonso alla frenata della S di Senna.
Al giro 36, in curva 7, la Laranjinha, Bearman si presenta in lotta con Sainz per la tredicesima posizione, ma perde il retrotreno della Haas e si appoggia contro le barriere, pur potendo continuare.
Non così Sainz, di nuovo contro il muro – in curva 8 – ingannato dalla linea bianca scivolosa che separa la pista dal cordolo: è il giro 39 e al successivo, il numero 40, la Safety Car ritorna in pista.
La vettura di sicurezza rientra alla fine del passaggio numero 42, così la gara riparte dal giro 43.
Ocon prova a gestire l’andatura, ma Verstappen ha modo di impostare la staccata e di portarsi all’interno del francese, in prima posizione.
Alle loro spalle si apre un ventaglio, con Russell che prova a passare Gasly, ma lo spazio e la visibilità non aiutano.
Norris arriva infatti lungo, rischiando di tamponare la Mercedes e si ritrova settimo, dietro a Piastri, allo stesso Russell e a Leclerc, che a sua volta aveva passato in un colpo solo Norris e il pilota della Mercedes.
Al giro 46, dai box impongono a Piastri di farsi sfilare da Norris: ordine eseguito.
Il britannico della McLaren si mette subito nel retrotreno della Ferrari di Leclerc, costretto da Russell di nuovo alla quinta piazza, al giro 46, per un suo largo alla Descida do Lago.
In testa, sul passo del minuto 22” basso, Verstappen prova a distanziare l’Alpine di Ocon.
Il compagno dell’olandese, Perez, riprende il suo personale confronto con Lawson: al giro 55, il messicano cerca di allungare la prima frenata, ma il neozelandese gli resiste, con tanto di leggera toccata.
Perez si scompone e non solo non si avvicina alla nona posizione di Lawson ma sbaglia traiettoria alla Descida do Lago e Hamilton lo scavalca, costringendolo all’undicesima piazza.
Al vertice, Verstappen abbassa ripetutamente il primato sul giro, con Ocon più che altro attento a non perdere la seconda posizione.
Gasly, terzo, deve invece guardarsi da Russell, in attesa, il britannico della Mercedes, del momento giusto per portare il sorpasso.
Anche Hamilton riuscirà a contenere Perez.
Alla fine dei 69 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, che riporta la Red Bull al primato dopo diversi mesi.
L’olandese, inoltre, ha conquistato il punto bonus per il giro più veloce, ottenuto in 1’20”472 al termine della tornata 67.
Con lui, sul podio, entrambi gli alfieri dell’Alpine-Renault, con Esteban Ocon secondo e Pierre Gasly, terzo: il miglior modo, per la compagine francese di riottenere un po’ di serenità, dopo un’annata difficilissima.
Quarto George Russell, davanti a Charles Leclerc, Lando Norris, Yuki Tsunoda che ha guadagnato una posizione in virtù della penalizzazione data a Piastri.
Ottavo dunque Oscar Piastri (settimo al traguardo, alle spalle di Tsunoda ma gravato della penalità di dieci secondi), poi Liam Lawson e Lewis Hamilton.
La Formula 1 si fermerà per tre settimane, ritornando poi negli Stati Uniti, per la terza volta in stagione, per il Gran Premio di Las Vegas.