“Siamo ormai di fronte alla crisi storica e strutturale del capitalismo. I suoi valori si sono trasformati in disvalori. L’egoismo individuale e di gruppo, la corsa al consumismo, la degradazione della persona, resa strumento cieco di un’attività frantumata, ideata, e appropriata da altri impongono di uscire dalla logica di mercato”. Roma, Enrico Berlinguer (1922-1984) parla alla folla dopo un successo elettorale. E l’inizio dell’estate 1976.
Elio Germano ha qui per sé le migliori battute di Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, film che racconta dal settembre 1973 al maggio 1978, cioè dal golpe Usa in Cile al golpe Nato in Italia. Infatti Berlinguer è un terzaforzista patinato marxista: vede nella Nato una prigione di popoli, meno angusta e meglio arredata, certo, del Patto di Varsavia, ma più letale.
Lo spettatore lo nota dal fatto che, in apertura del film, fallisce l’attentato a Sofia contro Berlinguer, ma nel 1978 non fallisce il rapimento/assassinio a Roma di Moro in chiusura del film. Tra invadenti didascalie, Segre offre l’ennesima caricatura di Giulio Andreotti (Paolo Pierobon) e l’ennesimo santino di Aldo Moro. Eppure, a traghettare il Pci di Berlinguer da una trentennale opposizione all’astensione, è un governo Andreotti. Il film l’ammette, ma con l’aria schifiltosa che non è quella di Berlinguer: è quella dei nostalgici senza averlo conosciuto.
Pur con questi limiti il Berlinguer – La grande ambizione ha il pregio di essere un Berlinguer aderente al vero: un signore della Sardegna “bene”, aristocratico, coniugato con una borghese cattolica (Elena Radonicich). Il fatto che il film sia ambientato per lo più nel salotto della loro casa o nei salotti dei notabili del Pci fa trasparire come gli operai siano comparse nella vicenda.
Segre non ha le cattiverie di Ettore Scola sulla base (Dramma della gelosia, C’eravamo tanto amati) e sulla casta (La terrazza,1979) del Pci. In compenso mostra proprio Scola, per un attimo, alle esequie di Berlinguer con Monica Vitti, Giovanna Ralli, Marcello Mastroianni, Federico Fellini. Il mondo di ieri.
Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, con Elio Germano, Elena Radonicich, Roberto Citran, 120′
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Ancora con questi vernissage apparent I
To cover up il BOLSEVISMO con cui si sono foragiati sempre!!