Barbadillo.it ha chiesto a Giannozzo Pucci perché abbia pubblicato il “manifesto per un’autonomia contadina e alimentare”. La sua risposta è un programma di economia alternativa.
“Firmato collettivamente dall’Atelier Paysan, Liberare la terra dalle macchine (Libreria Editrice Fiorentina), che appare ora in Italia, dimostra che l’agricoltura industriale non è agricoltura. E’ occupazione industriale dei campi, con gli avvelenamenti, con le dipendenze commerciali, bancarie, burocratiche, digitali, con i danni alla salute e alla qualità del cibo tipici dell’industria.
“L’agricoltura è artigiana e il movimento per costruire una strategia, cioè uno spazio politico, tecnico, economico di conversione ecologica della società che tende a diffondersi in una pratica nuova virtualmente aperta a molti ambiti non solo agricoli.
“Invece i movimenti di opposizione… al nucleare, agli inceneritori, ecc. si oppongono a obiettivi politici di altri. Non costruiscono una conversione a una pratica nuova, nostra.
“Senza sciogliere i lacci che impediscono e penalizzano l’agricoltura artigiana, è pura illusione credere che si possano difendere le piccole aziende agricole. Occorre costruire un movimento di agricoltori artigiani, liberi di occupare i territori abbandonati, che le industrie agricole non sono capaci di gestire.
“Bisogna sviluppare questo spazio – economico, tecnico, politico – nuovo che può diventare vero movimento ecologista, coinvolgendo le associazioni, i comitati anti-inquinamento, per ogni forma di coltivazione senza veleni per alcuni obbiettivi comuni su cui convergere unanimi.
“Propongo di riflettere sui seguenti obiettivi per arrivare a maturare delle motivazioni forti e approfondite di un nuovo movimento di conversione ecologica radicale:
– 1 Agricoltura artigiana è l’insieme di attività non imprenditoriali di cura e manutenzione del territorio tramite piante e animali, con conseguenti produzioni alimentari, senza uso di pesticidi e con la massima diversità di colture.
– 2 La coltivazione manuale e artigiana senza pesticidi a qualsiasi titolo di un terreno è certificazione in sé che supera qualsiasi certificazione urbanistica o di altro genere e costituisce titolo per far parte di un elenco speciale artigiano Inps, indipendentemente dal numero di ore di lavoro;
– 3 Dall’assenza di scopi speculativi discende che la nuova agricoltura artigiana è esente dall’obbligo di iscriversi alla camera di commercio e all’Iva, perché, come per i secoli passati, è sottoposta al regime di esenzione dall’attività commerciale, non comprando, ma producendo per vendere;
– 4 La cura artigiana del territorio è un servizio pubblico e, come tale, oggetto di attività di volontariato, coperto da assicurazione a carico pubblico;
– 5 L’agricoltura artigiana non ha obblighi di corsi di formazione, basandosi sull’apprendistato e sul volontariato;
-6 All’agricoltura artigiana non sono necessarie autorizzazioni ambientali, non producendo inquinamenti;
-7 Tutti gli enti e uffici amministrativi con competenze agricole, per quanto riguarda l’agricoltura artigiana, passano dal Comune;
– 8 L’istituzione di un salario di contadinanza – per chi intraprende un’attività di nuova agricoltura artigiana dopo periodi congrui di apprendistato e volontariato come studenti – è una politica economica importante per la fertilità e l’economia del territorio;
– 9 Il terreno agricolo non potrà essere urbanizzato e le nuove costruzioni rurali necessarie all’agricoltura artigiana saranno realizzate in materiali naturali facilmente rimovibili. A questo scopo occorre allestire un nuovo catasto agricolo comprendente i terreni utilizzati in agricoltura artigiana agro-ecologica;
– 10 gli artigiani agro-ecologici hanno diritto all’analfabetismo burocratico e digitale. Tutte le pratiche col pubblico siano a carico pubblico, con funzionari itineranti, incaricati di completarle, senza lavoro-ombra a carico dell’artigiano agricoltore.
– 11 gli artigiani agro-ecologici potranno sperimentare nuove forme di collaborazione associativa e di apprendistato coi proprietari o possessori a qualsiasi titolo dei terreni”.
Sig.Pucci provi a passare un giornata con in mano un badile, poi vediamo come la pensa…
Il sogno dei conservatori deteriori: il figlio del contadino farà il contadino e pure nipoti e bisnipoti, il figlio del carpentiere il carpentiere, il figlio del nobile (es. Pucci) il nobile ecc. Senza tecnologia non c’è progresso, non c’è ascensore sociale, non c’è osmosi di classi. Guardiamo, invece, il caso Trump, tipico dell’American Dream: i nonni (Sdrumpf) emigranti tedeschi poveri, luterani. Il nonno fa vari lavori manuali, poi si mette nella costruzione. Il figlio sviluppa tale attività e si sposa con la cameriera scozzese (i genitori dell’attuale Presidente), di origine contadina. Hanno vari figli e vivono fino ai 90 anni circa. Donald con caparbietà, intelligenza, iniziativa (e forse pelo sullo stomaco) lavora sodo diventa un nababbo, più di Berlusconi. Quello è un modello di società che piace, non rigurgiti passatisti dell’Ancien Régime che fanno sbellicare per la loro assurdità antieconomica ed antisociale…