La sovrappopolazione o pletora demografica (come si diceva negli anni ’40) segnalata su barbadillo.it da Giannozzo Pucci è un fenomeno catastrofico già avvenuto: ne vanno affrontate le conseguenze, in modo razionale, “restando umani”. Un barlume di ottimismo viene dalle statistiche sul tasso di incremento annuale della popolazione: nei paesi più prolifici si attesterebbe oggi al 2,7%.
I problemi da affrontare sono enormi: la distruzione della foresta amazzonica può essere solo rallentata, creando vaste aree protette di valore economico strategico a lungo termine: la biodiversità amazzonica conviene a tutti, per le cose che ci serviranno in futuro.
L’altra area planetaria di intervento massiccio è l’Africa subsahariana. Per frenare la tendenza migratoria, che interessa metà della popolazione giovanile africana, occorre investire in energia (dunque elettrificazione) e meccanizzazione agricola. Rimando qui a Michael Shellenberger (“Apocalypse Never”, Marsilio, 2020) per il Congo. Agli africani vanno forniti strumenti per produrre il loro cibo, o non se ne esce. Aggiungo che a trainare lo sviluppo agricolo africano sono i farmer bianchi, oggi perseguitati dal demenziale populismo nero in Sudafrica: ‘Kill the Boer”.
La valorizzazione dei vasti terreni agricoli africani avviene già da anni, ma a detrimento di interessi africani e a quasi esclusivo vantaggio di Cina, India, Paesi GCC e altri, che sopperiscono al loro deficit alimentare con nuove e sofisticate forme di sfruttamento del continente nero.
Mi limito a citare i virtuosi esempi del passato italiano in Eritrea, Somalia e Libia, dove meccanismi di sviluppo rurale a vantaggio delle popolazioni locali, in atto da fine ‘800 ai primi anni ’70 del ‘900, sono poi finiti in malo modo per il prevalere di ideologie avverse e conflitti armati (tutt’ora in corso). Per chi volesse approfondire, anche in chiave dell’immaginifico Piano Mattei, è tutto documentato.
Ciò che consentiva l’equilibrio demografico sostanziale in passato era la scarsa vita media di uonini e donne; l’elevatissima mortalità infantile, dovuta alla mancanza di antibiotici, vaccini, scarsa igiene sanitaria ecc. Inutili i voli pindarici. O una efficace contraccezione (anche imposta) o la bomba demografica. Tertium non datur.
Condivido su questo punto le considerazioni di Guidobono