Bella questa sintesi del conflitto in Ucraina: “Non possiamo continuare a morire per paura di vincere”. Ma forse lo scopo della guerra non è quello di vincere.
L’obiettivo strategico della guerra in Ucraina e ora anche nella Regione di Kursk sia rimasto quello che ripeto dal suo inizio: logorare il potenziale politico-militare ed economico della Russia e, nel contempo, demolire l’economia dei paesi europei.
La Russia non è devastata dalle sanzioni, anzi, ma si logora lentamente. Per esempio, deve produrre per la guerra, che è una perdita secca, e non per l’esportazione che invece porta denaro.
Senza le materie prime della Russia, l’Ue soffre e anzi la Germania sta andando in recessione.
Tutto prevedibile, tutto programmato.
Quindi, si alza l’asticella di quanto basta per mantenere quel livello, tanto le perdite umane amiche riguardano gli ucraini e i mercenari.
Putin è si è fatto attirare in trappola e non può uscirne. Altrimenti, di aprono due scenari:
1. Non è in condizione, in termini di potenziale militare, di avere ragione dell’Ucraina e, allora, ci sono seri problemi di geo-politica;
2. Non può spianare l’Ucraina senza causare una reazione incontrollata.
Quindi, la guerra andrà avanti fino a quando converrà agli Usa e al Regno Unito.