Capita che in mezzo al bailamme della politica, spunti talvolta una voce che con un timbro più alto, prova a ricordare che la politica è idea, visione, servizio. Capita che questa voce arrivi da un uomo che ha speso la sua vita per l’impegno verso la polis. Non dispiaccia il termine antico polis , anzi occorre riprenderlo e ripeterlo, perchè sia messa a tacere la Babele attuale. Fabio Granata è quella voce. Il suo ultimo libro, uscito il 5 settembre per Apalos, è “Oltre”.
Oltre vuol dire porsi al di qua o al di là di un limite, vuol dire scavalcarlo, vuol dire osare. Al di qua c’è il passato, la tradizione per usare un termine caro a Granata. Al di là c’è il domani, il futuro o, per metonimia, c’è la visione. C’è l’urgenza, la necessità di darsi un compito: lasciare un’eredità alle generazioni future che non sia un attivo solo economico ma soprattutto valoriale. In dieci capitoli Granata scrive dieci pagine di un possibile libro del futuro, richiamando categorie che appartengono alla sua storia: viaggio, patria, cittadinanza, identità, bellezza. Cala queste categorie nel ‘900 in una sorta di circolarità che dal secolo scorso, secolo lunghissimo, approda all’ultimo capitolo “Andare oltre”.
“Al di là e oltre le imprese realizzate nei secoli passati, le radici dell’eccellenza italiana devono tornare ad essere strategicamente coltivate per un grande disegno politico di Rinascita legata alla nostra storia”.
La Rinascita è la chiave. Come fu nel periodo più illustre della storia d’Italia, quel Rinascimento che spazzava via con le armi della laicità e dell’arte il buio del Medioevo
“…allineare i fatti storici in una rigorosa messa in forma prospettica e riportare la politica all’intenzione alta che deve tornare a caratterizzare la dimensione umana attraverso la ricerca di forme superiori e più nobili di convivenza e secondo una visione che va da Aristotele ad Hannah Arendt passando per Machiavelli e arrivando a Gentile e Carl Schmitt”.
Una trasversalità nel tempo e nelle idee che fa di “Oltre” un manifesto ideologico da offrire non solo alla Destra (quella che si riconosce in Brasillach, Drieu La Rochelle, Junger e Pound, quella per cui lo stesso Granata evocò un gramscismo di destra) ma all’intera nazione. Il libro, che mette in esergo di ogni capitolo citazioni che già da sole ne compongono il senso, si apre con un termine hegeliano Aufheben, “superamento”, ed è su questo che Granata innesta il suo ragionamento ossia che l’Italia non è il luogo della stasi ma è un’essenza dinamica che dal Canone della Tradizione si muove, viaggia per usare un termine caro all’autore, verso la costruzione di un’Identità aperta alle migrazioni, aperta al dialogo con l’Oriente, aperta alla salvaguardia dell’ambiente. Apertura e regole. A partire dal discorso sul diritto di cittadinanza. Granata fa una proposta moderata e forte allo stesso tempo, con la premessa del fallimento del multiculturalismo e della diffidenza verso la globalizzazione di matrice capitalista.
“Occorre promuovere tutte le condizioni, materiali e sociali, simboliche ed esistenziali affinché chi abbia deciso – volontariamente o perché costretto dalle circostanze – di vivere stabilmente in Italia, senza essere obbligato a rinunciare alle proprie radici culturali accetti di partecipare pienamente alla nostra vita sociale, economica e culturale, sopratutto rispettandone le regole, le leggi, le sensibilità diffuse e gli istituti civili.”
E’, però, sul concetto di Bellezza che il libro trova le pagine più appassionate. Qui non manca il ricordo di Paolo Borsellino, perché Bellezza è anche la sfida alla mafia, né manca il richiamo alla grecità: il civis romanus sum deve essere anche un civis memore delle radici mediterranee e greche senza le quali non avremmo né la fertile stratificazione culturale né la responsabilità della custodia delle radici.
Non manca il legame tra Bellezza artistica e difesa dell’ambiente
“Il Paesaggio come spazio dell’Anima e custode della identità materiale e immateriale può generare una forza evocativa straordinaria per l’affermazione di un nuovo Patriottismo”
Patriottismo lontano dalla “retorica delle grandi opere” e qui emerge la battaglia che Granata combatte contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. E’ stare ancora dalla parte sbagliata della storia? Granata per indole e per formazione non se ne cura.
“…oggi è davvero insignificante dirsi conservatori o progressisti poiché non si tratta di essere semplicisticamente a favore della modernità o contro. Non si tratta di sentirsi rappresentati dalle categorie politiche di destra e sinistra oramai indistinte e assimilate al pensiero unico liberista. Si tratta invece di amare il proprio tempo e di provare ad affrontare un nuovo viaggio”
Un viaggio – Ulisse è il mito- che conduce verso un’Itaca chiamata Italia. Italia che si sostanzia nell’articolo 9 della Costituzione. Torna il paesaggio, l’ambiente. Granata oggi è assessore alla Cultura di Siracusa, la sua città d’elezione. Tra qualche giorno Siracusa ospiterà il G7 dell’Agricoltura. In “Oltre” Granata anticipa il dibattito
“Difendere un cibo buono, pulito e giusto significa avere tra le mani uno strumento ineguagliabile di lotta al saccheggio delle biodiversità. Tutelare e promuovere il cibo locale, la filiera corta, le produzioni di piccola scala e di qualità significa non solo proteggere razze animali, paesaggi e varietà vegetali talvolta meno produttive in senso assoluto ma con importanti capacità, maturate in millenni di evoluzione, di adattarsi a un determinato contesto biologico e pedoclimatico ma anche una certa idea dell’Italia.”
Una certa idea dell’Italia: questo è “Oltre”. Una certa idea che sta racchiusa nell’ultimo esergo, in Pericle “Sapere cosa fare. Saperlo spiegare agli altri. Amare la propria Patria. Essere incorruttibili”. Riletta adesso sembra un paradosso, e non dovrebbe esserlo.
Sí, vero, ma é letteratura, sogno di un mondo migliore. Purtroppo la realtá é fatta di Lumpen straniero (e pure nostrano), sporcizia, servizi carenti, mancanza di sicurezza, caos, narcotraffico, corruzione, gente malvestita, facce patibolari, inefficienza generalizzata ecc. Di fronte a tutto questo il governo di destra che cosa fa? Guarda dall’altra parte….