Morendo, Alain pone fine al meraviglioso capitolo di un’epoca di cui è stato un sovrano monumento. Ha rappresentato il meglio del “cinema-prestigio” della Francia, l’ambasciatore dell’eleganza, del talento, della bellezza. Scomparendo, apre un vuoto che niente e nessuno potrà colmare.
Perdo un amico, un alter ego, un complice. Ci univano gli stessi valori, le stesse delusioni, lo stesso amore per gli animali e penso a una frase di Alfred de Vigny in Morte del lupo: “‘E’ da vedere che cosa si è stati sulla Terra e che cosa lasciamo. Solo il silenzio è grande, tutto il resto è debolezza”.
18 agosto 2024