Quali valori hanno da difendere gli Occidentali? Se lo domandava André Malraux (1901-1976) nel 1952. Implicitamente, propendeva per i valori dell’arte, arte intesa come “espressione della libertà più profonda” distante dall’arte salottiera, di consumo, supina alla critica.
Malraux, autore del celebre La condizione umana, fu un intellettuale per metà engagé e per metà avventuriero, un comunista che combattè dalla parte dei repubblicani nella guerra civile di Spagna e nella resistenza francese, il Maquis, per poi passare definitivamente nella destra gollista. Per Malraux l’impegno è la partecipazione alla lotta, il mescolamento della vita e della scrittura, la narrazione del vissuto talvolta aggiungendo dettagli non sempre esistenti. Lawrence d’Arabia e Gabriele d’Annunzio sono i suoi modelli. La testimonianza e l’impegno per lo scrittore francese è anche parlare in pubblico, infiammare gli animi, intervenire. E Malraux è uno dei maestri della retorica, e rientra nella vita dello scrittore. E anche il luogo e la gente cui si rivolge definiscono il suo eloquio e anche come si presenta, come è vestito. Infatti, una cosa sono i discorsi fatti davanti alla Cattedrale di Strasburgo per il Te Deum della Vittoria, altro è parlare alla Sorbona. Sa modulare la voce e sa scegliere le parole con attenzione. Passare alla destra conservatrice e sostenere De Gaulle, per Malraux, è un compimento non un “salto della quaglia”. Libertario marxistizzante è passato al conservatorismo perché vede nel Géneral la République come se fosse il punto finale di una storia cominciata con la vicenda di Giovanna d’Arco alcuni secoli prima. Lo dichiara nel discorso di Orléans del maggio 1961, in qualità di ministro degli Affari culturali. Dirà in seguito che De Gaulle avrebbe incarnato “il socialismo passato attraverso la nazione”. Laddove probabilmente per socialismo non intendeva quello di derivazione marxiana.
Adesso l’editore De Piante ha pubblicato un prezioso libretto, Occidentali quali valori difendete? per comprendere il pensiero e la forza evocativa di Malraux, che raccoglie tutti i discorsi pronunciati dallo scrittore, intellettuale, uomo d’azione e ministro della Repubblica francese. Fautore di una politica “imperiale” da parte della Francia, fu ministro plenipotenziario della cultura francese, come detto, e amico di tanti artisti fra cui Matisse e Picasso. I suoi discorsi (qui ne sono raccolti ben otto) sono spinti all’eccesso, restituiscono i tratti di un uomo che ha cercato di colorare la propria esistenza tentando di realizzare una “vita inimitabile”, come si diceva per Gabriele D’Annunzio. I valori cui Malraux fa riferimento sono quelli dell’arte, “espressione della libertà più profonda”. Famosa la sua dichiarazione: “In questo mondo, quasi del tutto corrotto, può darsi che il primo artista riapparirà fra le rovine dell’ultima città spettro, in Occidente o in Russia, riconquisterà l’arcano linguaggio della scoperta del fuoco, dell’invenzione dei bisonti magdaleniani”.
André Malraux, Occidentali quali valori difendete? Discorsi, De Piante editore, (Trad. di Maria Baldini), prefazione di Massimo Raffaeli, pagg. 168, euro 24.00