Ci saranno Massimo Fini, Giulio Giorello e Jean-Yves Le Gallou ma non Cecile Kyenge alla festa nazionale di CasaPound Italia. Il ministro dell’Integrazione era stato invitato dai ragazzi della tartaruga frecciata per discutere di ius soli e cittadinanza (elemento che Anpi e Pd, criminalizzando l’evento, si sono ben guardati dal citare). Una buona occasione di confronto politico saltata per “impegni precedentemente presi” dal ministro. Peccato.
Di discussioni, comunque, ce ne saranno lo stesso in abbondanza, con una prima novità di rilievo: niente più Roma, niente più “Area 19” (la struttura occupata dal movimento a ridosso dello Stadio Olimpico). Stavolta Cpi si riunisce molto lontano dalla capitale, precisamente a Revine Lago, nel trevigiano, da oggi a domenica. Una risposta ai critici che hanno sempre considerato il movimento un po’ troppo “romanocentrico”? Può darsi. Fatto sta che il tradizionale appuntamento annuale di CasaPound giunge in un momento particolare per la comunità che ha il suo cuore pulsante in via Napoleone III. Lo scorso anno politico si è chiuso con il confronto del movimento con il momento elettorale: una scelta coraggiosa che ha portato risultati tutti da contestualizzare ma certo non esplosivi. Il cammino che inizia adesso è quello più difficile. Vedremo le indicazioni politiche che giungeranno da Revine.
Dal punto di vista più metapolitico, invece, l’evento di metà settembre offre indicazioni preziose su quelle che saranno le direttrici in cui si muoverà la battaglia culturale di Cpi. Già la giornata di giovedì presenta per esempio degli appuntamenti interessanti: se l’incontro con Massimo Fini va nella consueta direzione del confronto di CasaPound con le intelligenze irregolari del panorama intellettuale italiano, degna di nota è anche la presentazione del libro “Il corporativismo del III millennio” (Seb, Milano 2013).
Venerdì il primo degli appuntamenti culturali in agenda vede Cpi affrontare un altro dei suoi temi caldi: la solidarietà vissuta in maniera non pietistica ma, se vogliamo, quasi “eroica”. In questo senso va intesa la conferenza su “sport estremi e disabilità”, un binomio inusuale che presenterà le esperienze di chi, di fronte ai drammi della vita, ha deciso di reagire mettendo alla prova se stesso anziché barricandosi dietro la trincea del politicamente corretto. L’appuntamento successivo vedrà invece una messa a punto tutta interna al movimento sul tema “Immigrazione, identità, cittadinanza”.
Sabato sarà invece il momento di tre appuntamenti cruciali. Si inizia la mattina, con un incontro sulla Siria al quale parteciperanno le maggiori realtà non conformi impegnate nella solidarietà attiva a Damasco. L’importanza e l’interesse dell’argomento in questa fase storica non hanno bisogno di spiegazione alcuna. Il primo appuntamento del pomeriggio conferma invece la vocazione europea del movimento: verrà infatti ricordata la figura di Dominique Venner. L’ospite internazionale che ricorderà lo scrittore che si è dato la morte nella cattedrale di Notre Dame è Jean-Yves Le Gallou, un membro storico della Nouvelle Droite, corrente di idee a cui ha collaborato prima in seno al Grece e al circolo Pareto, poi nel Club de l’Horloge, struttura più “politica” e più in contatto con le restanti parti della destra francese. Le Gallou è stato anche europarlamentare per il Front National e attualmente gestisce il sito di analisi politica “Polemia”.
Prima del punto politico di Gianluca Iannone, a ridosso del concerto serale, ci sarà spazio anche per la presentazione del nuovo libro di Adriano Scianca, “Ezra fa surf” (Zero91, Milano 2013), rilettura non conforme dell’attualità politico-culturale di Ezra Pound. L’autore ne discuterà con Giulio Giorello, filosofo della scienza di estrazione libertaria, nonché grande amante del poeta di Hailey, al quale ha dedicato più di uno scritto. Si tratta, ovviamente, di una risposta indiretta del movimento alle polemiche sul suo utilizzo del nome di Pound nate da alcune interviste della figlia del poeta, sfociate poi in una insensata causa giudiziaria tuttora in corso.
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