Spielberg, Red Bull Ring: la Formula 1 fa tappa in Stiria, sede del Gran Premio d’Austria, per l’undicesimo evento della stagione 2022.
Come già ad Imola, la tre giorni austriaca prevede il formato con la qualifica al venerdì, due turni di libere e la gara del sabato a decidere l’ordine di partenza del Gran Premio.
Le mescole portate dalla Pirelli sono le più morbide del lotto: le C5 (Soft), le C4 (Medium) e le C3 (Hard).
Le prove libere e le qualifiche del venerdì
La tre giorni in Stiria viene inaugurata dal miglior tempo di Verstappen nelle FP1, in 1’06”302 (Soft), preludio delle qualifiche del pomeriggio, nelle quali l’olandese saprà deliziare i suoi numerosissimi tifosi presenti nell’impianto.
Di Leclerc il primato sia nella Q1 che nella Q2 (rispettivamente in 1’05”419 e in 1’05”287) ma poi, nonostante una Q3 frammentata, con due bandiere rosse causate dagli incidenti di Hamilton e Russell, Verstappen non perde la concentrazione e nel tentativo decisivo ferma il cronometro sull’ 1’04”984, un tempo di 29 millesimi più veloce di Leclerc e che gli vale la pole position; terzo Sainz.
Le FP2 di sabato mattina vanno invece allo stesso Sainz, con il tempo di 1’08”610 (su Soft).
La Sprint
Alonso resta fermo in griglia per un problema elettrico e deve abbandonare prima a cominciare; Zhou invece ha un problema con il motore durante il giro di allineamento ed è costretto a scattare dalla pit lane.
La disavventura del pilota cinese costringe la direzione a determinare una nuova procedura di partenza, con un altro giro di formazione, scalato dalla durata della Sprint stessa (23 anziché i 24 iniziali).
Al via Verstappen mantiene la testa, stringendo Leclerc che così si vede scavalcato dal compagno di squadra all’esterno della prima curva; Sainz prova persino a sorpassare Verstappen alla curva 3, la Remus ma allarga la traiettoria, consentendo a Leclerc di prendergli nettamente la scia nell’allungo successivo, con conseguente affondo alla curva 4, la Schlossgold.
L’olandese si invola.
Al giro 7 infiamma il duello tra le due Ferrari, con Sainz che prende l’interno di Leclerc al tornantino Remus ma arriva lungo, bloccando l’anteriore destra, il 16 incrocia e ripassa, proteggendosi nella staccata successiva.
Dopo questo sussulto, le posizioni di testa si cristallizzano fin sotto la bandiera a scacchi.
Vince Verstappen, su Leclerc e Sainz; poi, Russell, Perez (buona la sua risalita dalla tredicesima posizione in cui era stato retrocesso da una penalità assegnatagli per aver violato i limiti della pista), Ocon, Magnussen e Hamilton, ottavo a fatica, per la vettura danneggiata da un contatto con Gasly nei primi metri della competizione.
La gara
Allo spegnimento delle luci Verstappen e Leclerc conservano le posizioni, Sainz deve faticare per contenere Russell e della situazione prova ad approfittare Perez che attacca l’inglese all’esterno della Schlossgold ma i due si toccano, col messicano che finisce in testacoda, sprofondando ultimo (Russell viene penalizzato di 5”; Perez si ritirerà dopo 24 giri).
Davanti, la coppia Verstappen-Leclerc se ne va: l’olandese respinge l’avversario per due volte, al giro 10, salvo poi doversi arrendere di fronte alla staccata ritardata portata da Leclerc in curva 4, due giri dopo.
L’alfiere della Red Bull si ferma alla fine del 13 per montare delle Hard, risalendo presto sino alla terza piazza.
Leclerc cambia alla fine del giro 26, per le dure, riprendendo la pista in terza posizione, dietro Verstappen e con Sainz a guidare provvisoriamente la competizione; lo spagnolo compie la stessa operazione alla tornata successiva e in testa si riforma la coppia iniziale.
Mentre a centro gruppo non mancano i duelli, il ferrarista non ci mette molto a riprendere il rivale, in lotta con la mancanza di aderenza sull’anteriore e di nuovo lo sorpassa nel giro 33, all’interno del tornantino Remus, creando immediatamente un margine importante; a Verstappen non resta che montare un nuovo treno di Hard, al giro 36.
La seconda sosta di Leclerc arriva alla fine del giro 49, quella di Sainz al 50 (mescola dura per entrambi): lo stint si sviluppa come quello precedente, con la Ferrari numero 16 che recupera sull’avversario e si fa vedere (è il giro 53) all’esterno del tornantino, andando poi all’incrocio e sfruttando la migliore trazione in accelerazione per ottenere il primato.
Le Rosse ne hanno decisamente di più, come evidenziano anche i tempi di Sainz.
Quando però il 55 è ormai in scia di Verstappen, alla tornata 57 il suo motore va in fumo; la gara viene neutralizzata virtualmente e sia Leclerc che Verstappen ne approfittano per passare alle medie.
L’ultima sezione di un Gran Premio diviso materialmente in tre tronconi, vede Leclerc controllare il più diretto avversario, pur gravato di una ulteriore variabile: un problema con il pedale dell’acceleratore, con conseguenti difficoltà nella scalata delle merce, desta infatti più di una preoccupazione.
Nonostante l’ulteriore difficoltà, la Ferrari tiene fino alla fine del giro 71, fin sotto la bandiera a scacchi che dunque saluta la vittoria di Charles Leclerc, la terza stagionale, con un secondo e mezzo di vantaggio su Max Verstappen.
Il successo della squadra italiana, inappellabile, nasce dalla superiorità dimostrata sul passo gara alla distanza, con le mescole Hard e su entrambe le vetture (almeno fino al guasto occorso a Sainz).
Al 33 non rimane che consolarsi con il punto bonus del giro più veloce, siglato al passaggio 62, in 1’07”275.
Terzo Hamilton (scattava ottavo), su due pit stop, grazie ad un primo stint piuttosto lungo (terminato al passaggio numero 28; per l’inglese la seconda fermata è arrivata al giro 51, con la scelta delle medie) e ai buoni tempi della sezione centrale; quarto Russell, gravato dei 5” scontati alla prima sosta e pure lui in risalita.
Nelle posizioni a punti anche Ocon, Mick Schumacher, poi Norris, Magnussen, Ricciardo e Alonso (19° sulla griglia).
La Formula 1 si fermerà per una domenica, tornando in quella successiva, quando si terrà il Gran Premio di Francia, sul circuito del Paul Ricard, a Le Castellet.
La Ferrari arrosto e con fiamme non è un buon segnale.