Silverstone, dove la Formula 1 aveva disputato il primo Gran Premio in assoluto della propria storia.
Il Gran Premio di Gran Bretagna è uno dei principali eventi motoristici dell’anno, per storia, tradizione e caratteristiche del tracciato che mettono a dura prova le vetture.
In tal senso, per affrontare le sollecitazioni e i severi carichi, la Pirelli opta per la scelta delle mescole più dure: la C3 (Soft), la C2 (Medium) e la C1 (Hard).
Le prove libere
Silverstone accoglie i piloti con un temporale.
Le anomale FP1 sono primeggiate da Bottas, uno dei pochi ad aver siglato un tempo cronometrato, in 1’42”249 (su Intermedie), mentre le altre sessioni, svoltesi in condizioni metereologiche più favorevoli, vedono i primati di Sainz, nelle FP2 (1’28”942; Soft) e Verstappen, nella FP3 di sabato mattina (1’27”901; Soft) .
Le qualifiche
Le qualifiche si svolgono in condizioni complesse, con il vento che batte la pista e la pioggia intermittente.
Tutti vanno sulle Intermedie e Verstappen si conferma capofila sia nella Q1 (1’39”129), che nella Q2 (in 1’40”655).
È la Q3 che offre grandi emozioni, dando lustro a Carlos Sainz: lo spagnolo, nel run conclusivo, è dapprima abile a fermare il cronometro sul tempo di 1’40”983 poi, è anche fortunato.
Dietro di lui infatti, nell’ultimo e decisivo attacco al tempo, sono impegnati Leclerc e Verstappen ma il monegasco finisce in testacoda alla curva Chapel e le conseguenti bandiere gialle non consentono a Verstappen di migliorarsi: entrambi restano alle spalle di Sainz, che conquista la prima pole position della carriera (l’esordio in formula 1 è datato 2015).
Quarto è Perez, scalcato Hamilton a tempo scaduto.
La gara
Allo spegnimento delle luci, Verstappen sfrutta la mescola Soft per sopravanzare Sainz, sulle medie, mentre Hamilton e Alonso guadagnano due posizioni ciascuno; a centro gruppo, una serie di carambole coinvolgono Russell (l’unico che aveva scelto le Hard), Ocon, Tsunoda, Albon (tamponato da Vettel) ma soprattutto Zhou che si cappotta, toccato proprio da Russell (a sua volta sfiorato da Gasly), arrivando ad impattare addirittura contro le reti che proteggono le tribune, oltre le file di gomme, dopo che il roll bar si era completamente schiacciato.
Ocon (pur con un braccetto della sospensione anteriore destra spezzato) e Tsunoda riescono a tornare ai box, dove le vetture vengono riparate, potendo ripartire.
Il Gran Premio viene immediatamente sospeso, mediante l’esposizione della bandiera rossa; Zhou e Albon vengono trasportati all’ospedale per ulteriori esami ma fortunatamente non ci sono conseguenze.
Si ricomincia, trascorsa un’ora, con una nuova partenza da fermo (secondo le posizioni di qualifica) e con Verstappen che approfitta della pausa per passare alla mescola media.
Il nuovo spegnimento delle luci vede Sainz difendere strenuamente la posizione su Verstappen, con Leclerc che inizialmente si fa passare da Perez, salvo restituirgli la cortesia alla curva 4, la Loop ma tra i due c’è un leggero contatto che si ripercuote sulle loro ali anteriori: il messicano dovrà cambiarla alla fine del giro 5, sprofondando in coda al gruppo; Lelcerc invece prosegue, nonostante la perdita della bandella anteriore destra, con conseguenze negative in termini di carico aereodinamico.
Male Hamilton, sorpassato da Norris sul quale comunque recupera sfruttando il DRS.
Al giro 10 Sainz perde il posteriore in inserimento della curva Chapel, esce nella via di fuga e Verstappen guadagna la testa della gara; trascorrono appena due passaggi e Verstappen è costretto a rientrare per una presunta foratura causata da un detrito di carbonio, passando alle medie, dopo aver subito il sorpasso di Sainz sull’Hangar Straight.
In testa le due Ferrari, con Sainz che è il primo a fermarsi, al giro 20, per le Hard, imitato da Verstappen al 23.
Al giro 25 è il turno di Leclerc che scala al terzo posto, alle spalle dell’altra Rossa ma comincia a far segnare una serie di tempi molto veloci, recuperando sul compagno di squadra: lo scambio di posizioni si compie al giro 31.
Fermandosi le Rosse, al comando si era issato Hamilton, autore di una parte centrale di gara su dei tempi molto interessanti: l’inglese della Mercedes, allungato al massimo lo stint sulla media, passe alle dure alla fine del 33; al ritorno in pista, c’è la terza posizione, dietro alle Ferrari.
Verstappen intanto, sprofondato in ottava posizione a causa dei danni alla vettura (ben più seri di una semplice foratura; solo a gara ultimata, l’olandese scoprirà la rottura della parte destra del fondo), deve subire il sorpasso di Ocon al giro 36.
Il francese però si dovrà ritirare al giro 39 (per l’esattezza, lui stava percorrendo il suo passaggio 38): l’abbandono della vettura nei pressi della curva Copse comporta l’ingresso della Safety Car.
Della neutralizzazione approfittano Sainz, Hamilton, Perez (risalito fino alla quarta posizione), Alonso, Vettel, Verstappen, Norris (la tornata successiva), i quali montano delle Soft, tranne Vettel sulle medie; non Leclerc, rimasto in pista.
Almeno nelle intenzioni della Ferrari, anziché la possibilità di optare per una doppia fermata, c’era la volontà di diversificare le tattiche, così “da perdere meno tempo” e da coprire i concorrenti più diretti, tutti su mescola più fresca; tant’è che in prossimità della ripartenza viene comunicato via radio a Sainz (pur quest’ultimo disponendo delle gomme più morbide, per giunta nuove) di mantenersi “ad una distanza di dieci vetture” dal compagno, così da operare come uno stopper, coprire Leclerc e aiutarlo nelle tornate conclusive.
La risposta dell’iberico, quasi a supplicare il muretto di “non chiedergli una cosa simile” sarà invece il preludio di un finale infuocato.
Il Gran Premio ricomincia alla tornata 43: Perez si prende di forza la posizione su Hamilton, come del resto fa Sainz sul Wellington Straight, messo nelle migliori condizioni possibili, con Leclerc.
Le ultime tornate sono per cuori forti.
Leclerc, con gli pneumatici duri usurati (e senza la bandella di destra persa) fa quello che può, costretto a difendersi strenuamente ma senza successo dagli assalti del messicano e Hamilton, al quale aveva comunque restituito uno straordinario controsorpasso all’esterno della curva Copse, al giro 48.
Le schermaglie aiutano Sainz a costruirsi il vantaggio sufficiente a conquistare la prima vittoria in Formula 1, salutata dalla bandiera a scacchi.
Sul podio, con l’iberico della Ferrari, salgono Perez (protagonista di un recupero notevole) e Hamilton, autore per altro del giro più veloce, al cinquantaduesimo e ultimo, in 1’30”510, con annesso punto bonus.
Quarta piazza per Charles Leclerc, poi Alonso, Norris e Verstappen, settimo.
L’olandese, nelle ultime tornate, aveva dovuto faticare nel rintuzzare i tentativi di manovra di Mick Schumacher: per il tedesco della Haas, ottavo sotto la bandiera a scacchi, arrivano i primi punti in carriera.
Nono Vettel (che partiva 18°), decimo Magnussen.
La Formula 1 non si ferma e tornerà in pista già la prossima settimana, per il Gran Premio d’Austria.
Binotto sta danneggiando scandalosamente Leclerc. Perchè non lo so, ma è evidente, settimana dopo settimana…
Già, nel 1950 vinse Nino Farina su Alfa Romeo…
Il muretto della Ferrari è pieno di dilettanti allo sbaraglio. Anche un incompetente capiva che con le gomme hard mai e poi mai Leclerc poteva mantenere il comando della corsa…
…demenziale poi la richiesta a Sainz di ‘bloccare’ gli inseguitori di Leclerc. Con il DRS impossibile…
Se lì metti un Briatore vinciamo tutte le gare…
La Ferrari si pentirà amaramente di queste ‘porcate’ ai danni di Leclerc…