“La maledizione dei centurioni” è il primo volume – ne seguiranno altri cinque – di una monumentale storia della guerra d’Algeria. L’autore è Gianfranco Peroncini, giornalista professionista, fotografo e laureato in Scienze Politiche e Geografia, inviato e scrittore.
Il volume va ascritto di diritto nell’area delle polemologia, come un testo essenziale per inquadrare le pulsioni attiviste e militanti che attraversano anche l’Occidente rispetto ai conflitti internazionali.
Legionari
Un reduce delle missioni nell’Est Asiatico descrive così i legionari:
“Questa volta sono tutti là. Il tenente Dalmènes avanza di qualche passo. Li vede come sono: sporchi, vocianti, lamentosi, volgari. Ubriaconi se del caso, predoni alla minima occasione… Li vede tutti i giorni ma li guarda per la prima volta: uno spretato, un magnaccia, dei pregiudicati, un truffatore, uno psicolabile ereditario, relitti umani naufraghi della vita, aggrappati alla zattera di salvataggio dell’Armée… Jacques Dalmènes li ama così come sono per l’inalterabile innocenza, la formidabile generosità, il totale disprezzo del denaro e delle ricchezze d’iniquità. Li ama perché questi disgraziati non amano che la gloria. Perché sono degni della fiducia e capaci di sacrificio. Li ama perché sghignazzano quando gli si parla di onore, di patria, di bandiera, di servizio… e perché sono capaci di farsi ammazzare per l’onore, la patria, la bandiera”.
*“La maledizione dei Centurioni – Dalle piste dell’indocina alla battaglia di Algeri” di Gianfranco Peroncini (Ed. Passaggio al bosco, 490 pag., 20 Euro)