Barcellona è il primo grande crocevia della stagione: la pista catalana, con i suoi veloci curvoni, è una pista da test, molto tecnica, altamente probante per le vetture e infatti, quasi tutte le squadre portano notevoli aggiornamenti.
Visti i severi carichi, nello specifico delle curve 3 e 9, al Gran Premio di Spagna la Pirelli porta le mescole più dure del lotto, C3 (Soft), C2 (Medium) e C1 (Hard).
Le prove libere
Le sessione di libere vengono tutte primeggiate da Charles Leclerc che si prende le FP1 in 1’19”828, le FP2 in 1’19”670 e le FP3, al sabato mattina, in 1’19”772, con un miglioramento annunciato dalle Rosse sul passo gara, proprio tra venerdì e sabato.
Le qualifiche
Le prove di qualifica sono caratterizzate dalle elevate temperature atmosferiche e dell’asfalto: nella Q1, primo Leclerc (1’19”861) che nel Q2, conquistato da Verstappen in 1’19”219, si prende poi il rischio di un unico tentativo con gomma usata, per risparmiare un treno di pneumatici.
Il monegasco è ancora il grande protagonista della Q3, dopo un testacoda nel run iniziale, conquistando una straordinaria pole position, in 1’18”750, nell’unico tentativo a disposizione: alle sue spalle, Verstappen (impossibilitato a rispondere per un guasto) e Sainz, poi Russell e Hamilton; grandi delusi Norris, 11° e Alonso, solamente 17° (sulla Alpine dello spagnolo, prima del via si deciderà di sostituire il motore, con conseguente arretramento sul fondo dello schieramento).
La gara
Tutti i partenti scelgono di cominciare con la mescola più morbida, ad eccezione di Hamilton che preferisce la media.
Allo spegnimento dei semafori, Leclerc tiene dietro Verstappen coprendosi sulla linea interna, con Sainz che si fa scavalcare da Russell e Perez, per poi contenere Hamilton; l’inglese viene a sua volta affiancato all’esterno della curva 4 da Magnussen ma i due si toccano e pur potendo continuare, sprofondano in fondo alla classifica (foratura dell’anteriore sinistra per l’inglese che deve subito andare ai box, cambiando per le morbide).
Al giro 7 Sainz perde il posteriore alla curva 4 e va in testacoda, scendendo dalla quinta all’undicesima posizione; lo spagnolo viene quasi emulato da Verstappen due giri dopo, quando l’olandese, lungo nella stessa curva, perde due posizioni e torna alle spalle di Russell e Perez, già in battaglia, pur il messicano presto cedendogli la sua piazza.
Sainz cambia le gomme al giro 11; al 13 tocca a Russell e Verstappen, medie per entrambi.
Nel secondo stint continuano le difficoltà sulla RB18 dell’olandese che per un malfunzionamento dell’ala mobile (pur avendone montata una nuova nella mattina del Gran Premio) la può usare solo saltuariamente, costretto nello scarico di Russell senza poter far molto.
Il tutto, mentre Leclerc continua regolare e Perez pitta al giro 17 per le medie, quatto tornate prima del leader della Ferrari (medie anche per lui).
Verstappen prova a rompere gli indugi e ci prova al giro 24 ma Russell gli resiste grandemente in curva 3, tenendo la seconda posizione provvisoria.
Al giro 27, l’incredibile colpo di scena con il capofila indisturbato Leclerc che accusa un problema tecnico (si è parlato genericamente di problema al motore), rallenta e si deve ritirare: a questo punto, lo sviluppo del Gran Premio viene completamente stravolto e Verstappen, al giro 28, anticipa la seconda sosta (Soft), rientrando quarto dietro Bottas (lo passerà al 32).
Rimasto Perez all’inseguimento di Russell, l’11 lo sopravanza alla prima curva del giro 31, guadagnandosi così la testa; nuovo pit stop per Sainz alla tornata 32, di nuovo per le medie.
Potendo contare sulle gomme più efficaci, Verstappen recupera su Russell, che ne approfitta per cambiare al giro 36 (medie), mentre al successivo è il turno del compagno Perez (identica scelta) e una volta ripresa la testa, opta per una terza sosta, al giro 44, ritornando alle Medium.
Rientrato in pista in seconda posizione, dietro al compagno di squadra e davanti a Russell ma potendo contare su una mescola largamente prestazionale, l’olandese, nettamente più veloce, viene lasciato passare dal messicano al giro 49 (il suo ultimo cambio, al giro 53, per le Soft); anche Russell pitta ancora al 51 per le morbide e torna dietro a Bottas, scavalcandolo senza difficoltà.
Il finlandese dell’Alfa Romeo Sauber, a lungo quarto, deve fare i conti con la scelta di una tattica estremamente conservativa, senza la previsione di una terza fermata; e infatti, l’ultima sezione di gara si inaugura, è il giro 58, con Sainz e Hamilton (l’inglese, grazie ad un ritmo di gara sostenuto e una sezione centrale notevole, era riuscito a rimontare), che sopravanzano proprio Bottas, con degli pneumatici maggiormente usurati, issandosi quarto e quinto.
Hamilton sembrerebbe averne ancora, strappando allo spagnolo della Ferrari la quarta posizione al giro 60, salvo poi accusare un problema idraulico nelle ultimissime fasi e dover lasciargli di nuovo strada libera per la quarta piazza, al penultimo passaggio (65).
Gestito in sicurezza lo stint conclusivo, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Verstappen: la Red Bull fa doppietta, con il secondo posto di Perez, autore per altro del giro più veloce, con annesso punto bonus, in 1’24”108 al passaggio 55; con loro, sul podio, George Russell della Mercedes.
Punti iridati per Sainz, Hamilton, Bottas, Ocon, Norris, Alonso e Tsunoda.
La Formula 1 non si ferma e tornerà in pista nel prossimo fine settimana, per il Gran Premio di Monaco.
Sainz rimane un mistero. Leclerc può essere sfortunato come ieri ma, con la stessa auto, va sempre meglio dello spagnolo…