
La polemica sollevata dalla destra sul programma quotidiano di Marco Damilano su Rai3 – rimasto senza lavoro dopo le dimissioni dalla direzione de L’Espresso – nella fuffa della formale denuncia propagandistica (il Pd, con l’avallo di Mario Draghi, impone un professionista) manca di un contenuto tutto di concretezza politica, ovvero questo: fosse rimasto senza lavoro uno altrettanto bravo come Damilano, un Francesco Borgonovo, per esempio, la Lega e FI – che pure sono in maggioranza, nel governo di Draghi – sarebbero stati in grado poi di farlo assumere dal direttore generale Carlo Fuortes? Ovviamente no, e il punto è proprio questo: non la malvagità di sistema dei compagni, ma la fessaggine dei centrodestri. E sempre con l’avallo di Draghi.
Come sempre, dà buoni consigli chi non può dare cattivo esempio…
Ma Di Cosa si meraviglia Buttafuoco!! E’ sempre stato Cosi da decenni.La Rai e’ ad uso e consumo propagandistico loro assuefacendo e modellando il sociale a loro piacimento..
Quella del centro-destra non è solo fessaggine magari; le destre tutte, sopratutto quelle che derivano dalla ” destra nazionale” sono notoriamente in malafede in quanto ” si defilano ” (per definizione) da qualsiasi contrasto sul piano metapolitico-culturale, evitano qualsiasi contrasto/scontro con la sinistra, e per evitare di essere tacciati e di Fascismo/Nazismo/ Estremismo/Razzismo ecc. ecc.
Hanno deciso di rinunciarvi dal 1992, anno della vera mutazione antropologica e il definitivo accantomento della matrice neofascistica antisistema rinunciando per sempre allo scontro sul piano culturale/metapolitico/ideologico con la sinistra;
e questo per puro interesse economico-elettorale rispetto alla controparte , credendo ingenuamente che si puo’ gestire/potere prescidendo dal ” conflitto ” e dimenticamndo l’insegnamento di Gramsci sul valore dell’egemonia ; mettendola solamente su un piano di puro interesse elettorale/commerciale.
E’ la scuola Berlusconiana che per l’appunto ha fatto scuola , annegando quel poco che rimaneva nel vecchio MSI di contrapposizione antagonista all’egemonia.
Oggi che la dittatura culturale marxista si è trasformata in dittatura del pensiero unico liberal/capitalista/progressista “i destri” ancor di piu’ fuggono a gambe levate se si tratta di ” cogliere e togliere ” spazi di controinformazione egemonica al pensiero unico.
Soliti vigliacchi e badogliani ” tipico del comportamento delle “destre” e del suo atavico retaggio di anti-fascismo sul piano antropologico e comportamentale “.
Fuggono o perlomeno si accodano di fronte al pensiero unico ” della farsa pandemiale ” e si aggregano acriticamente sulla vulgata della Russia e di Putin come Nuovo Male Assoluto.
Onore a Francesco Borgonovo che in entrambe gli scenari si è comportato da libero pensatore/battitore.
Verissimo, anche se la fessaggine inguaribile dei centrodestri non soprende affatto.
Onore a Francesco Borgonovo, assolutamente.
La mia opinione è più semplice. Non scomoderei Badoglio, mi limiterei a osservare che al politico medio di centrodestra interessa avere il suo bravo onorario da parlamentare o da consigliere regionale, i suoi comunicati pubblicati sul giornale nazionale o a seconda dei casi locale, la sua segreteria e magari la sua segretaria. Che poi un giornalista rimasto disoccupato, uno scrittore che avrebbe tante cose da dire ma non sa dove scriverle, un giovane che vorrebbe fare la carriera accademica ma ha bisogno di una borsa di studio si trovino in difficoltà gli interessa solo relativamente. Se poi il giornalista, lo scrittore, il giovane si lamentano di non essere stati aiutati li accusano di venalità e di opportunismo, come se loro la politica la facessero gratis. Poi naturalmente si scagliano contro l’egemonia culturale della sinistra per chiamare l’applauso.
Borgonovo chi? Quello che prima scrive il “manuale per aspiranti patrioti” e poi insulta i patrioti ucraini che combattono per difendere l’indipendenza nazionale?
Mi si scusi per il fuori tema,ma chi veramente merita onore e non solo in questo momento storico è “Alessandro Orsini”..