Louis Rougier è stato un grande intellettuale francese, autore di una cinquantina di libri, di analisi e riflessioni molto lungimiranti sulle vicende umane e intellettuali. Epistemologo, filosofo, politologo, storico, esperto di diritto e di storia delle religioni, la sua produzione ha investito ambiti diversi.
In merito alla storia antica ha analizzato, fra l’altro, una tematica importantissima: lo scontro fra il cristianesimo e la cultura classica durante l’Impero romano. Rilevante perché la religione proveniente dalla Palestina influì, nei secoli successivi, sulla cultura e sulla mentalità degli Europei. Nel suo libro Il conflitto fra il cristianesimo primitivo e la civiltà antica, appena pubblicato in italiano dalle edizioni L’Arco e la Corte, Rougier riunì saggi e testi di conferenze di rilievo su un tema dibattuto. Questo testo è un contributo di alto livello per comprendere non solo lo scontro fra cristianesimo e paganesimo ma anche i riflessi che in prospettiva questa vicenda ebbe. Il volume è arricchito da uno studio introduttivo del filosofo francese Alain de Benoist sull’autore e sull’argomento.
Nel volume viene descritto lo scontro frontale fra cristianesimo e civiltà greca e romana illustrato efficacemente come scontro fra due concezioni opposte della vita e del mondo. La saggezza greca poneva il fine della vita umana nella conoscenza. La rivoluzione cristiana, invece, considerava la volontà di conoscere come un’inutile e mera curiosità. Paolo disse: “Ciò che è stoltezza nel mondo Dio l’ha scelto per confondere i sapienti”. Invece per l’imperatore Giuliano “L’unica cosa saggia è la saggezza”. Il greco sentiva fortemente il senso dell’esser cittadino, cioè appartenente a una comunità di stirpe e a un mondo tradizionale, il cristiano era invece principalmente un credente. Spesso, specie all’inizio del cristianesimo, si sentiva un cittadino universale (“cittadino del mondo”). Per il cristiano la Terra era un luogo di passaggio, in attesa di andare in Cielo per l’eternità. Quindi, un essere senza legami e senza riferimenti culturali. Insomma, si delineò ben presto la differenza fra i due mondi e i forti contrasti. Mondi opposti, dove i valori erano incompatibili. Ma man mano che il cristianesimo si affermava il livello di scontro si innalzava. Per i cristiani era importante la semplicità della mente piuttosto che la riflessione e la costruzione del pensiero, la povertà piuttosto che la ricchezza. Insomma, il cristianesimo voleva santificare la vita secondo rigidi precetti, il mondo pagano eroicizzare l’esistenza e comprendere tutto della vita e della natura.
Rougier nel libro analizza il Genio greco, le differenze fra la mentalità cristiana e la mentalità pagana, l’evoluzione del primo cristianesimo, la sua affermazione e l’incompatibilità con la vita del mondo classico, il culto delle immagini, la critica della Bibbia, e la saggezza greca e romana. Il volume si chiude con un’analisi di quanto c’è ancora di pagano nell’Europa di oggi.
Louis Rougier, Il conflitto tra il cristianesimo primitivo e la civiltà antica, L’Arco e la Corte ed., pagg. 187, euro 17,00; (introduzione di Alain de Benoist).