• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
domenica 18 Maggio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Politica

PostColle. A chi interessa la riforma presidenzialista?

Pinuccio Tatarella, agli inizi degli Anni Novanta, poneva l’accento sulla necessità di superare “le rivendicazioni cronologiche di primato delle tesi”, per procedere alla costruzione “di un’alleanza sul tema”, in grado di rappresentare trasversalmente le forze  presidenzialiste (all’epoca dai missini ai socialisti) e quanti, all’interno dei diversi partiti, si riconoscevano nella modernizzazione istituzionale

by Mario Bozzi Sentieri
31 Gennaio 2022
in Politica
7
Una rivista del Msi degli anni ottanta, curata da Giuseppe Tatarella

A bocce apparentemente ferme e a Presidente (ri)eletto, dove cercare il bandolo di una politica nazionale che, a destra e a sinistra, pare  oggettivamente in grande confusione? Il centrodestra va rifondato, afferma  – a ragione – Giorgia Meloni.  Da dove partire? E per andare dove? 

Il quadro generale è disastrato, immagine di una sistema  allo sbando, privo  di chiari orientamenti e  di strategie coerenti. Programmi? Idealità? Valori fondant? Qualcuno ci crede ancora? Vista la situazione, più che di questioni di merito forse vale la pena puntare al metodo. Per questo conviene  guardare  proprio verso il Quirinale. 

Non certo – sia chiaro – al suo inquilino riconfermato, quanto piuttosto alle modalità di (ri)elezione: modalità obsolete, segnate dalla crisi del sistema partitico-parlamentare, dallo sfibrarsi delle vecchie appartenenze. Con il risultato di trasformare il confronto per l’elezione – si badi bene – della massima carica dello Stato in un balletto avvilente, fatto di veti incrociati, di doppiogiochismo, di gattopardismo. 

Ripartire dal Quirinale, facendone un obiettivo politico,  può volere dire  individuare nuove modalità di scelta dei vertici istituzionali. L’impresa non è facile.  L’opinione pubblica – anche alla luce di quanto è successo nell’ultima settimana – sembra sensibile al tema, un po’ meno i grandi organi d’informazione ed  i cosiddetti  opinion maker,  sempre più “impegnati” a celebrare l’esistente, senza un guizzo di fantasia, senza un minimo  senso critico. 

La campagna della destra

Nel dicembre scorso FdI ha lanciato l’ennesima  campagna per il presidenzialismo, con tanto di raccolta firme, a margine di  una proposta di legge costituzionale per l’elezione  a suffragio universale e diretto del presidente della Repubblica. La proposta di FdI prevede affinità con il sistema francese dove il presidente è eletto per cinque  anni (per non più di due mandati) con sistema maggioritario, a maggioranza assoluta dei voti espressi al primo scrutinio, se la ottiene, o al secondo turno, al ballottaggio, cui accedono i primi due candidati. Quanto ai poteri si prevede che il governo sia composto dal Primo ministro e dai ministri, che collegialmente costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Tale organo verrà presieduto dal presidente della Repubblica, il quale disporrà del potere di nomina del Primo ministro e, su proposta quest’ultimo, di nomina e revoca dei ministri. Il tutto accompagnato, così come previsto in altri Paesi europei, dalla possibilità di procedere anche alla sfiducia costruttiva. 

Nessuna alleanza per la riforma

La proposta è encomiabile, ma …qualcuno, al di là della ristretta cerchia degli addetti ai lavori, se n’è accorto ? A livello politico, a parte le dichiarazioni d’occasione,  non si è andati oltre. Di strategie massmediatiche non se ne sono viste. Di alleanze trasversali neppure l’ombra. Intanto qualcosa, nel frattempo,  si è mosso.  Sia Matteo Renzi che Carlo Calenda hanno manifestato interesse al tema: “Penso che questa debba essere l’ultima volta in cui infliggiamo agli italiani lo spettacolo di un Parlamento in seduta comune che vota un nome senza discutere, si vada al presidenzialismo o al semi-presidenzialismo” – ha dichiarato, negli ultimi giorni,  Renzi; “sono presidenzialista” ha affermato senza mezzi termini  il secondo. Giuliano Amato, neopresidente della Corte Costituzionale è stato ugualmente esplicito, evidenziando i “diversi benefici” dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica.

Qualche dichiarazione ad effetto non è però sufficiente. Può servire a lanciare un segnale, ma nulla di più.  Ben altro ci vorrebbe per dare smalto al confronto e per trasformare argomenti apparentemente “tecnici” in temi di ampia condivisione. 

La lezione di Tatarella

Pinuccio Tatarella, agli inizi degli Anni Novanta, poneva l’accento sulla necessità di superare “le rivendicazioni cronologiche di primato delle tesi”, per procedere alla costruzione “di un’alleanza sul tema”, in grado di rappresentare trasversalmente le forze  presidenzialiste (all’epoca dai missini ai socialisti) e quanti, all’interno dei diversi partiti, si riconoscevano nella modernizzazione istituzionale. C’è spazio oggi  per un alleanza sul tema ? E per andare oltre: è praticabile l’idea di arrivare all’elezione/convocazione di un’Assemblea Costituente, eletta a suffragio universale, in grado di attivare un chiaro confronto programmatico,  con un mandato temporale ben definito, finalizzato ad  elaborare un progetto di riforma organico e condiviso ? 

Alle diverse forze in campo di fare le loro proposte e di verificarle con l’opinione pubblica. Ciò renderebbe finalmente palesi i rispettivi  orientamenti , obbligando gli schieramenti  a scoprire le carte sui grandi temi “sensibili” del presidenzialismo, del sistema elettorale, del bicameralismo, del rapporto tra i poteri dello Stato, del numero dei parlamentari, del vincolo di mandato, del federalismo, con il conseguente coinvolgimento dei cittadini-elettori, resi finalmente  partecipi di un essenziale passaggio politico-istituzionale per la vita del Paese. 

Al di là delle polemiche contingenti qui si gioca la partita del nostro futuro nazionale. Per questo, anche per questo, c’è bisogno di un’alleanza sul tema, all’altezza delle sfide del Terzo Millennio.  Per ritrovare, dopo il chiacchiericcio di questi giorni,  una politica consapevole delle proprie responsabilità e contemporaneamente delle proprie crisi, ma  finalmente impegnata a superarle. Nel nome non tanto di un Presidente o di una maggioranza parlamentare,  ma dei superiori interessi nazionali. 

@barbadilloit 

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri

Mario Bozzi Sentieri su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: giuseppe tatarellamario bozzi sentieripresidenzialismo

Related Posts

Torino. Al Salone del libro sbarcano le diversamente femministe del Collectif Némésis

Torino. Al Salone del libro sbarcano le diversamente femministe del Collectif Némésis

17 Maggio 2025
Papa Francesco a Bari.

IlPunto. «Un progressista con tratti reazionari»: perché la destra non ha capito Papa Francesco

25 Aprile 2025

Destre. Il ricordo di Tony Augello: vespa, megafono e ideali per mille anni

Storia Msi. Né con gli Usa né con la Russia, il terzaforzismo di Concetto Pettinato

Il Quirinale ha onorato Micheletti il medico-eroe della strage di Vergarolla

Altiero Spinelli e il Msi/2. Quando Almirante e l’eurodestra votarono il progetto dell’intellettuale socialista

Altiero Spinelli e il Msi/1. Quando il Psi giubilò l’intellettuale socialista, apprezzato a destra

Il corteggiamento del Pci verso gli ex Rsi (o dello sfondamento a destra)

Per Almerigo Grilz arriva la targa in Mozambico accanto all’albero dove è sepolto

Comments 7

  1. Guidobono says:
    3 anni ago

    A nessuno!

  2. Guidobono says:
    3 anni ago

    Tanto non verrebbe eletto un candidato di FdI. Mettiamoci il cuore in pace. Perchè dare ancora più potere ad un sinistro o a un macaco da social?

  3. Andrea de Leitenburg says:
    3 anni ago

    La strada è difficile se si tenta di affrontare una riforma complessiva dello Stato come nel progetto legislativo in oggetto (AC716). La destra lo tenta almeno da 50 anni. Viceversa sembra più oculato, stabiliti gli obiettivi, mettere in atto una politica di piccoli passi. Come dicono gli inglesi: step to step. Mi spiego. Cambiare il sistema Statale centrale ridefinendo non solo la modalità di elezione ma anche le attribuzioni ed il funzionamento degli organi centrali dello Stato come il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio / primo ministro, il governo, il CSM è un operazione mastodontica nei fatti, anche se semplice a parole. Le tante posizioni differenti all’interno degli emicicli, e la scarsa voglia di cambiamento del parlamentare medio, farebbero, ben presto, arenare il provvedimento nelle commissioni. La riforma rischierebbe di finire contro un muro, come il tentativo di riforma dell’articolazione amministrativa proposto da Renzi.
    Proporre una scelta binaria tra elezione dirette o indiretta obbligherebbe le altre forze politiche a schierarsi, e tanti lo farebbero in funzione dei sondaggi che sembrano essere favorevoli all’elezione diretta del capo dello Stato.
    Modificare solo la modalità di elezione del presidente della repubblica da indiretta a diretta potrebbe rappresentare quella scintilla utile ad incendiare la montagna.

  4. ...Fernando says:
    3 anni ago

    Step by step andrebbe benissimo, però oltre ad una mira ben specifica granitica, sarebbe essenziale visto lo strapotere avverso,attingere un pochetto dalla commedia dell’arte anche noi,visto la potenza accalappiate che secerna..La forza della sinistra la dà molto di più Formigli,la Gruber etc che lo stesso Enrichetto Letta. La Meloni seppure brava e battagliera non avrà mai quello che meriterebbe senza una rete televisiva che divulgherebbe verità storiche,sempre deliberatamente manipolate e dimostrando cosa si era è cosa si è everamente .Per carità non si menzioni G. Sangiuliano.

  5. Guidobono says:
    3 anni ago

    Non serve una elezione diretta del Capo dello Stato senza modificarne le attuali competenze.

  6. Guidobono says:
    3 anni ago

    Una falsa bandiera. Riproporrei: pena di morte; campi di lavoro per espulsi; ferreo controllo frontiere. Questi (ed altri) sono i temi che possono determinare consenso, non l’elezione diretta del Capo dello Stato…

  7. Redazione Redazione says:
    3 anni ago

    La pena di morte non sarà mai una nostra battaglia, in linea con gli insegnamenti di Giano Accame.

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Sud-est asiatico 1950-75: Francia colonialista, Usa neocolonialisti

Sud-est asiatico 1950-75: Francia colonialista, Usa neocolonialisti

18 Maggio 2025
Il post. Finirà (per noia) anche il consumismo antifascista di Scurati e c.

Il post. Finirà (per noia) anche il consumismo antifascista di Scurati e c.

18 Maggio 2025
Giannozzo Pucci: “Il 3 maggio 1493 cominciava il colonialismo”

Giannozzo Pucci: “Il 3 maggio 1493 cominciava il colonialismo”

18 Maggio 2025

Ultimi commenti

  • Paolo su Il post. Finirà (per noia) anche il consumismo antifascista di Scurati e c.
  • Guidobono su Il post. Finirà (per noia) anche il consumismo antifascista di Scurati e c.
  • Guidobono su Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico
  • Guidobono su “Foibe, in Friuli Venezia Giulia il Pci preferì l’ideologia comunista alla difesa dell’italianità”
  • Sandro su “Foibe, in Friuli Venezia Giulia il Pci preferì l’ideologia comunista alla difesa dell’italianità”
  • Sandro su Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico
  • Guidobono su Con l’eclissi del Sacro, dove è finita la Bellezza?

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più