Cristina Di Giorgi è il nuovo direttore de Il Guastatore. Cosa cambia nella rivista?
“Cambiano la grafica e l’impaginazione e cambia la periodicità: siamo infatti passati dall’essere un bimestrale all’uscire ogni tre mesi, per avere più tempo da dedicare alla cura della rivista. Restano però uguali l’attenzione al blog-sito internet (che ci permette, aggiornandolo con costanza, di restare in contatto con i nostri lettori nei mesi di lavorazione del cartaceo), l’impostazione di base della rivista – con un focus tematico di approfondimento e una seconda parte più generalista – e l’agguerrita e preparata caparbietà della squadra redazionale, pronta, “penna fra i denti”, a dare il meglio di sé per crescere e far crescere. Ci tengo, se me lo permetti, a ringraziarli per l’impegno e l’entusiasmo che dimostrano in ogni giorno di questa nostra militanza culturale e ideale e lo faccio in questa sede citando, in rappresentanza di tutti, il vicedirettore Elena Caracciolo”.
Quali sono le stelle polari del progetto editoriale?
“L’idea, partendo dal nome della rivista, è quella di alimentare il dibattito su argomenti che riteniamo di primaria importanza nella società di oggi, distruggendo con la parola scritta idee e preconcetti e subito dopo ricostruendo. Proprio come facevano i manipoli di guastatori dell’esercito romano, che avevano la duplice funzione di distruttori di opere ed apprestamenti nemici e costruttori di infrastrutture strategiche e ricoveri per i legionari.
Come tra l’altro spiegato nella pagina “chi siamo” del nostro sito-blog, lo spirito e l’agire della nostra rivista si compone dell’intenzione di “demolire i mostri sacri edificati sull’ipocrisia del politicamente corretto e della narrazione omologata ma non in un anelito nichilista, quanto, piuttosto, come presupposto per costruire una discussione libera ed aperta sui temi fondamentali del nostro tempo”. Uno spirito al quale, grazie all’impegno dei nostri redattori e di tutte le autorevoli firme che hanno voluto, nei due anni di pubblicazioni, dare il loro contributo al dibattito ciascuno con la propria personale posizione, abbiamo dato concretezza.
Il nostro auspicio, insomma, è quello di dare basi culturali per una crescita dell’individuo e della comunità. Lo abbiamo fatto nei primi due anni di attività e continueremo a farlo in questo nuovo corso, iniziato con il numero di dicembre 2021 significativamente intitolato “La riscoperta delle radici come antidoto al falso ecologismo progressista”. Che si è occupato, nel focus, di ambiente. Un tema che avevamo già affrontato ma che abbiamo ritenuto di dover nuovamente trattare con ulteriori approfondimenti. Nel nuovo numero – ti do questa piccola anticipazione – parleremo invece del tramonto dell’Occidente, declinato sotto diversi punti di vista anche grazie alla collaborazione di firme di notevole spessore. Non faccio nomi, ma si tratta di personalità veramente di primo piano”.
Avete in serbo per i lettori nuove iniziative?
“Idee e progetti ne abbiamo tantissimi, anche molto validi a mio avviso. E non ci manca nemmeno l’entusiasmo. Speriamo solo di riuscire a concretizzare tutto quello che abbiamo in mente. Seguiteci ed avrete delle belle sorprese…”
Si parla tanto di crisi della stampa e delle idee. Che senso ha fare oggi una rivista, per di più a destra?
“Al netto delle indiscutibili difficoltà economiche e della crisi generale e generalizzata dell’editoria e dell’informazione, secondo me pubblicare una rivista oggi ha molto senso e per più di un motivo. Innanzitutto ha senso perché quando si lavora con serietà ed impegno, come noi cerchiamo di fare, ogni contributo al dibattito culturale ha la sua importanza. E ce l’ha soprattutto oggi, in un periodo storico in cui la cultura sembra messa da parte a beneficio di una mentalità fin troppo superficiale (e di prove di questa deriva, purtroppo in particolare giovanile, ne abbiamo fin troppe).
In secondo luogo ritengo che, soprattutto a destra, sia più che mai necessario ampliare l’offerta culturale, non solo e non tanto per dimostrare che anche noi, diciamo così, abbiamo tutte le possibilità ed il diritto di far sentire anche in quest’ambito la nostra voce. Ma anche per fare in modo che energie e pensieri che facciano crescere un intero ambiente non vadano dispersi: per questo come Il Guastatore e Edizioni Reazione (www.edizionireazione.it) siamo apertissimi al confronto e al contributo di tutti quelli che vogliono rendersi utili al nostro progetto.
Ricollegandomi a quest’ultima frase voglio dire, infine, che credo sia fondamentale per chi fa cultura a destra cercare di fare il più possibile rete. Cioè sentirsi, aiutarsi a vicenda, collaborare. Alla luce di questo ringrazio molto anche a nome della mia redazione Barbadillo.it per aver ospitato questa nostra chiacchierata: camminare insieme, scambiarsi con chi agisce ed opera alla luce della nostra stessa “stella polare” ideale energie e pensieri è un’ottima base, secondo me, per crescere insieme. E combattere insieme la battaglia di idee e identità che ci si para davanti”.
Ormai a destra ci son più riviste, magazines, blogs di lettori, temo…