• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
mercoledì 9 Luglio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Libri

Segnalibro. L’eco della Germania segreta annuncia una nuova primavera per l’Europa

Le edizioni Oaks pubblicano un saggio di Giovanni Sessa sul pensiero che univa Jünger, Klages, George, Benjamin, Löwith

by Manlio Triggiani
12 Dicembre 2021
in Libri
1
Il volume di Giovanni Sessa L’eco della Germania segreta per Oaks

Cinque pensatori, diversi fra loro, come Ernst Jünger, Stefan George, Ludwig Klages, Walter Benjamin e Karl Löwith hanno in comune la demitizzazione, sulla base della propria visione del mondo, del modernismo. Lo scopo? Salvare la memoria della tradizione, del sentire della Germania come patria reale e segreta.

E questa consonanza di posizioni, ben espressa da Giovanni Sessa, docente di Storia e filosofia e studioso di filosofia politica, nel libro L’eco della Germania segreta. Si fa di nuovo primavera, si invera in una visione centrale dei loro scritti: il “Nuovo Inizio”. Il libro è arricchito da una introduzione di Marino Freschi, una prefazione del filosofo Romano Gasparotti, e un’appendice di Giovanni Damiano sul rapporto fra Evola e i “cosmici” di Monaco.

Ma cosa significa per questi autori “Nuovo Inizio”? La possibilità di rigenerarsi (lontano anche dalla lettura tradizionalista e dalla dottrina ciclica delle età che, come la concezione lineare della storia, definisce un percorso già stabilito) sulla base della volontà e degli accadimenti della storia. Il passato ha sempre in sé qualcosa di inespresso o di incompiuto e può restare sospeso ma pronto per riemergere nell’estrema modernità: diviene antimoderno nel nome proprio del già citato “Nuovo inizio” che può avviare un mutamento. E’ il Mito che ritorna.

In questo libro Sessa dedica spazio a questi pensatori illustrando le loro idee e la loro interpretazione del senso della “Germania segreta”, espressione utilizzata per indicare un’“anima nascosta e rimossa del genius tedesco più nobile, serenamente eroico e creativo”, con evidente richiamo alla tradizione, alla natura, allo spirito profondo della Germania. Come spiega un pensatore della “Germania segreta”, Ernst Kantorowicz (autore di un interessante saggio sull’argomento: Germania segreta, Marietti 1820), “La Germania segreta è la comunità dei poeti e dei saggi degli eroi e dei santi, dei carnefici e delle vittime, che ha creato la Germania e che si sono offerti alla Germania”. L’espressione fu coniata da Richard Wagner, poi usata da Karl Wolfskehl nel 1910 sulla rivista di Stefan George, nel 1915 da Norbert von Hellingrath, per essere poi rilanciata da George nel 1919 e da Ernst Kantorowicz nel 1933. Questo libro non solo permette di conoscere aspetti minori e meno indagati dei cinque autori ma offre una pista di ricerca inedita.

Sessa dimostra che la “Germania segreta” è un pensiero ricorrente nell’ambito della cultura tedesca e si riferisce a una Patria tedesca, ma anche, come conferma il filosofo Romano Gasparotti, a “un’Europa possibile”. Un concetto che si affermò all’indomani della sconfitta della prima guerra mondiale e presto fatto proprio dai circoli della Rivoluzione conservatrice, soprattutto quelli più vicini a Stefan George. Questa visione coinvolse ben presto anche Löwith, antinazista, e Benjamin, marxista. Una concezione che ripresenta l’”Immemorare”, una sorta di “futuro ricordato” nella trama di esperienze di vita ma anche esperienze poetiche, filosofiche e metapolitiche dei vari autori della Rivoluzione conservatrice con riflessi anche in pensatori di orientamenti e orizzonti diversi, come detto.

Il “ricordo” era un’esperienza vissuta, una rivivificazione della tradizione come quella incarnata dai Greci e poi dai Tedeschi, già in precedenza emersa grazie a Winckelmann e che potrebbe essere interpretata come una filosofia dell’Origine, una evidente modalità di manifestazione del tempo, di carattere precristiano, che si richiama al “tempo sferico”. La radice greca emergeva, in questa visione, nell’accezione nietzscheana.

Sessa analizza le differenti modalità di espressione dell’”Immemorazione” dei cinque pensatori. Nel primo capitolo è passato in rivista il loro pensiero, e l’autore dimostra come fossero visioni prossime e contigue quelle di Jünger, Klages (fra l’altro, precursore degli attuali ecologisti) e George mentre punti di vista distanti erano quelli di Benjamin e Löwith, sebbene il concetto di Germania segreta ebbe un influsso anche sul loro pensiero. Löwith, allievo di Heidegger, e in precedenza vicino al circolo di George, prese le distanze da questi insegnamenti quando Heidegger aderì al nazionalsocialismo. Benjamin, marxista, non poteva ulteriormente condividere quella via. Percorso ben spiegato nell’”Annuario per il movimento spirituale”, rivista fondata dai discepoli di George dove, in un articolo anonimo e per questo espressione di tutta la redazione, oltre ad attaccare lo scientismo si affermava: “Il nostro rifiuto del protestantesimo ha il suo motivo nel fatto che esso è il presupposto per lo sviluppo liberale, borghese, utilitaristico; non possiamo d’altronde volgerci al cattolicesimo, in quanto anch’esso sta per diventare protestante (…) ancora cinquanta anni di progresso e gli ultimi resti delle ultime sostanze saranno spariti quando attraverso commercio, giornali, scuola, fabbrica e caserma (…) il mondo satanicamente capovolto, il mondo americano, il mondo delle formiche, si sarà definitivamente installato”.

Giovanni Sessa ci dona uno studio molto importante, che non ha solo un grande valore ricognitivo su un tema poco indagato e di gran pregio per comprendere il concetto di “Immemorare” inteso come richiamo al “sempre e per sempre”, alla natura, alla classicità greca, alla Tradizione.

Giovanni Sessa, L’eco della Germania segreta. “Si fa di nuovo primavera”, Oaks editrice,

pagg. 225; euro 18,00

Ernst Kanorowicz, Germania segreta, Marietti 1820, pagg. 200; euro 22,00

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: Giovanni SessaL’eco della Germania segretamanlio triggianioaks

Related Posts

Arriva l’Opera omnia di Arturo Reghini

Arriva l’Opera omnia di Arturo Reghini

8 Luglio 2025
Segnalazione. Cento aforismi tratti dal magma radioattivo del pensiero di Ernst Jünger

Segnalazione. Cento aforismi tratti dal magma radioattivo del pensiero di Ernst Jünger

8 Luglio 2025

Segnalibro. La mappa segreta del labirinto smarrito di Jorge Luis Borges

Sulle rotte della magia talismanica

“La guerra civile spagnola vista da destra (1936-1939)”: il saggio di Bruno e Rauti

Premio Letterario Elio Vittorini. La terna dei finalisti nel segno del romanzo familiare

Segnalazione. Tolkien tra epica e tradizione: il saggio di Dal Grande

Aspide. Marina Cvetaeva e il giudizio universale (clemente) verso i poeti

Giano Accame racconta Carlo Costamagna e la sua “passione nazionale”

Comments 1

  1. Guidobono says:
    4 anni ago

    Talmente segreta che è invisibile e virtualmente scomparsa da decenni e decenni…

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Formula 1. Gp di Gran Bretagna. Doppietta McLaren: vince Lando Norris, davanti a Oscar Piastri

Formula 1. Gp di Gran Bretagna. Doppietta McLaren: vince Lando Norris, davanti a Oscar Piastri

8 Luglio 2025
Globalia. La partita del Caucaso e il ruolo dell’Azerbaigian

Globalia. La partita del Caucaso e il ruolo dell’Azerbaigian

8 Luglio 2025
Arriva l’Opera omnia di Arturo Reghini

Arriva l’Opera omnia di Arturo Reghini

8 Luglio 2025

Ultimi commenti

  • Guidobono su Spadolini 100. Ragazzoni: “Non era né mazziniano né garibaldino”
  • Guidobono su Una battaglia di verità per il rilancio delle aree interne
  • Guidobono su Formare con la boxe perché “picchiarsi” sia sport, non violenza
  • Iginio su Un francobollo per Ibn Hamdis, un francobollo per l’identità italiana
  • Francesco su Formare con la boxe perché “picchiarsi” sia sport, non violenza
  • Cecco Leoni su Spadolini 100. Ragazzoni: “Non era né mazziniano né garibaldino”
  • Guidobono su “La guerra civile spagnola vista da destra (1936-1939)”: il saggio di Bruno e Rauti

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più