Si terrà a Custonaci (Trapani), sabato 25 settembre (ore 10.00) presso la Sala Conferenze di Villa Zina Park Hotel, la tradizionale «Giornata Tricolore 2021», che per questa IX edizione ha per tema «Il Futuro dell’Italia nell’Europa delle Patrie». Ed è un auspicio che, peraltro, rivendicò Charles De Gaulle nell’immediato secondo dopoguerra ed è una logica a cui bisogna approcciarsi per affrontare sostanzialmente il tema dei temi che è appunto l’Europa.
Anche perché è proprio da Bruxelles che giungono le direttive che vanno poi a regolamentare la vita di ogni cittadino ed in un contesto globale l’Europa assume, pertanto, una sua dimensione sostanziale. Ad affrontarlo in questa edizione saranno tutta una serie di fondazioni, di istituti culturali e di centri studi («Nazione Futura», «Fondazione Tatarella», «Fondazione Almirante», «Fondazione Tricoli», «FareFuturo», il «Centro Studi Pino Rauti» e l’ISSPE («Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici»), con il patrocinio della fondazione «Alleanza Nazionale» ed il concorso del gruppo al Parlamento Europeo CRE («Conservatori e Riformisti Europei»), ma anche numerosi parlamentari (Rauti, Varchi, Stancanelli, etc).
Da questa Giornata Tricolore 2021 possono venire fuori, come del resto è già accaduto in passato, delle riflessioni che poi magari vengono riproposte in altre sedi (anche parlamentari). Questo è l’auspicio che il Centro Studi Dino Grammatico, attraverso questa iniziativa, si ripromette che è quella appunto di riflettere e di ragionare, per poi magari porre in essere in maniera concreta e pragmatica tutto ciò che emerge nel corso del dibattito.
I positivi riscontri delle precedenti edizioni ci spingono, nonostante tutto ciò che ci circonda dal punto di vista della pandemia che è, purtroppo, ancora in atto, a proseguire in questo appuntamento, ormai stabile, dell’ultimo sabato di settembre.
Dove tutto un mondo che ha delle affinità culturali, storiche e tradizionali si incontra, riconoscendo nella città di Custonaci quella sua emblematicità tricolore, che va ricondotta innanzitutto alla persona a cui abbiamo intitolato il Centro Studi che è appunto Dino Grammatico, che in questi luoghi ha scritto veramente pagine straordinarie per quanto riguarda tutto il contesto che è legato all’aspetto della Nazione, dell’identità di Patria ed all’interesse nazionale.
Ecco uno dei motivi di fondo perché quest’anno abbiamo voluto affrontare il tema dell’Europa. Il 2021 dovrebbe passare, infatti, alla storia, dopo la terribile diffusione della pandemia legata al «Covid-19», come l’anno della ripartenza. Un ruolo attivo è stato svolto, in tal senso, dall’Europa, che sta provando, attraverso l’ormai celebre «Recovery Plan», a sostenere la «ripresa» e la «resilienza» socio-economica delle singole Nazioni. Ciascuno Stato membro ha dovuto, infatti, presentare un piano incentrato sulle politiche chiave dell’«Unione Europea», quali la «transizione verde» (compresa la «biodiversità»), la «trasformazione digitale», la «coesione economica» e la «competitività», nonché la «coesione sociale e territoriale».
La grave crisi potrebbe, pertanto, determinare la nascita di una “nuova” «Unione Europea», che sembrerebbe finalmente procedere, almeno per alcuni aspetti, verso un solidale processo di integrazione, che, nel pieno rispetto della sovranità degli Stati aderenti, già in anni lontani Charles De Gaulle intravedeva nella cosiddetta «Europa delle Patrie».
L’auspicio è, ovviamente, anche quello di riservare una particolare attenzione all’area meridionale del «vecchio continente», avvalorando la suggestione di Dino Grammatico, quando sottolineava che «l’Europa senza un Mediterraneo vivo e pulsante sarebbe un’Europa senza anima». Un’iniziativa culturale che ci auguriamo, infine, possa avere dei riverberi, come del resto è già avvenuto nel passato, sia sul piano nazionale che europeo.