È lo splendido scenario di Trento a fare da cornice ad un altro grande successo dell’Italia ciclistica.
Gli europei in linea si colorano infatti ancora di azzurro: archiviati i trionfi di Matteo Trentin (2018), Elia Viviani (2019), Giacomo Nizzolo (2020), è Sonny Colbrelli a regalare il prestigioso titolo al C.T. Davide Cassani, che lascerà questo incarico dopo il Mondiale in Belgio del 26 settembre venturo.
Le prime fasi
Non mancano gli scatti sin dalle prime battute dei 179 km totali, anche da parte di corridori di prima fascia; nelle prime ore le formazioni più attive sono la Spagna (con Landa) ma soprattutto la Francia, che oltre a far muovere Thibaut Pinot, si assume la responsabilità, con gli iberici, di rendere dura la competizione.
L’Italia non sta a guardare, impegnandosi in primo luogo a non perdere le prime posizioni del gruppo, per poi inserire nelle varie “avanscoperte” prima Bagioli, poi Ulissi, disimpegnandosi dagli oneri del plotone.
Il gruppo comunque non si lascia sorprendere e una volta neutralizzata la fuga, all’ingresso del circuito davanti si presentano solo una cinquantina di corridori
I momenti decisivi
A cinque giri dalla fine, quando mancano 70.6 km, Matteo Trentin prende l’iniziativa e allunga, grazie anche “al buco” fattogli da Gianni Moscon, portandosi dietro altri quattro uomini: Campenaerts (Belgio), Pogacar (Slovenia), Hoelgaard (Norvegia) e Padun (Ucraina).
La Francia risponde con Benoit Cosnefroy ma una fiammata di Pogacar porta alla formazione di un drappello al comando costituito da Pogacar, Evenepoel, Campenaerts, Hermans, Hoelgaard, Cosnefroy, Trentin, Colbrelli, Hirshi e Sivakov.
Il Belgio, nei passaggi sulla salita di Povo, ha sacrificato Campenaerts ed Hermans, preludio al decisivo allungo del penultimo passaggio, cesellato dal campioncino Remco Evenepoel: mancano 22.3 km al traguardo e alla vigorosa frustata del belga resistono solamente Colbrelli e Cosnefroy.
Il terzetto resta compatto fino ai meno 11.8 km, dopodiché, complice l’andatura infernale imposta da Evenepoel, Cosnefroy (che già era l’ultimo dei tre) si stacca inesorabilmente, perdendo le ruote dei due compagni di fuga.
Nonostante il tratto più duro e nonostante i reiterati tentativi del belga di arrivare in solitaria, Colbrelli riesce a rimanere a ruota, affrontando in testa l’ultimo tratto del percorso in uscita dalla curva conclusiva e lanciando lui stesso la volata decisiva sul pavé, affondo al quale il classe 2000, in forza alla Deceuninck –Quick Step, non riesce nemmeno a rispondere.
Per l’Italia un altro oro europeo che dà lustro all’annata, davanti al Belgio (Evenepoel da juniores aveva conquistato l’oro europeo, sia in linea che a cronometro) e al francese Cosnefroy (terzo ad 1’30” dai due battistrada).
Quarto è uno splendido e generosissimo Trentin, che nella volata dei battuti regola a braccia alzate Pogacar, Hirshi, Hoelgaard (questi quattro atleti a 1’43” dal vincitore); seguono, a chiudere la Top 10, Hermans (+ 1’45”), Sivakov (+ 1’49”) e Campenaerts (+ 5’41”).
Il vincitore
“Ho sofferto gli attacchi di Evenepoel, all’inizio non avevo grandi sensazioni ma ce l’ho fatta. E in Italia questo trionfo vale doppio” (così Sonny Colbrelli nelle dichiarazioni rilasciate subito dopo il traguardo).
31 anni, originario di Desenzano del Garda, in forza alla Bahrain Victorius dal 2017, l’italiano (un velocista atipico, specialista della classiche ) aggiunge un’altra perla alla sua meravigliosa stagione, già impreziosita dal titolo di Campione italiano conquistato ad Imola e dal successo nella generale del Tour of Beneloux (dove si era segnalato anche per la conquista della sesta e penultima tappa).
Il miglior modo, senza dubbio, per affrontare le sfide del finale di stagione.