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Il punto. Afghanistan, il nuovo governo? Un “dream team” talebano

Ma perché stupirsi se gli studenti coranici hanno presentato i loro uomini “migliori”? Il nuovo esecutivo, dal loro punto di vista, è una vera task force che risolverà rapidamente i giganteschi problemi del Paese. Nessun riscontro per la richiesta occidentale di una formula governativa inclusiva

by Lammermoor
13 Settembre 2021
in Esteri
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Il premier talebano Akhund

Ha suscitato un certo stupore, nei circoli politico-diplomatici internazionali, la lista dei ministri del nuovo Governo afghano, insediatosi da pochi giorni a Kabul: una lista comprendente varie “primule rosse” del terrorismo, ex detenuti di Guantànamo e perfino – agli Interni – un elemento come Sarajuddin Haqqani, da sempre fiancheggiatore di Al Qaeda con la famosa “Rete” fondata da suo padre.

Ma perché stupirsi se gli studenti coranici hanno presentato i loro uomini “migliori”? Il nuovo Governo, dal loro punto di vista, è un vero dream team che risolverà rapidamente i giganteschi problemi del Paese: la nostra speranza, ovviamente, è che non voglia risolverne, a modo suo, anche all’estero. 

Addio formule inclusive

Le richieste occidentali di un “governo inclusivo”, in realtà, non potevano non rivelarsi che timide speranze presto destinate ad essere smentite: sia perché sopravvalutavano il desiderio talebano di rassicurare l’Occidente (nonostante qualche dichiarazione iniziale apparentemente distensiva), sia perché il concetto stesso di “inclusività” è un po’ troppo politically correct per essere inteso in un contesto islamista e tribale.

Il paradosso afgano

Cosa ci aspetta quindi in Afghanistan? Nulla di più che una realtà con cui dovremo per forza convivere: e ciò, al di là della questione del riconoscimento formale del vecchio-nuovo regime. Anzi, potrebbe toccarci aiutare i Talebani in qualche modo – come fanno da sempre i Servizi pakistani – per evitare che gruppi ancora più “puri” li detronizzino, destabilizzando ulteriormente l’area e minacciandoci più direttamente. Per un “mondo libero” che intrattiene rapporti di grande amicizia e collaborazione con l’Arabia Saudita, teatro di quel “nuovo Rinascimento” di renziana memoria, non sarebbe poi un sacrificio così insostenibile. 

@barbadilloit

Lammermoor

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Tags: AfghanistanBarbadillodream teamgovernoLammermoor

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