Un solo colpo. Un high kick scagliato sul volto scoperto del contendente. Tanto è bastato all’ostico Abdul Razak Alhassan per incollare al tappeto il nostro portacolori: diciassette secondi, infatti, è durata la gara del peso medio Alessio “Manzo” Di Chirico nell’evento UFC di sabato a Las Vegas. I combattenti erano stati costretti a modificare il copione dei tatticismi rispettivi; dato l’infortunio degli originari antagonisti, entrambi hanno affrontato un fighter altro rispetto a quello inizialmente stabilito.
Il contrappasso
La trama pare la stessa che aveva incoronato l’azzurro a discapito del promettente Joaquin Buckley, nel suo ultimo match di gennaio. Quando Di Chirico si aggiudicò la vittoria tramite una violentissima sciabolata similmente sfornata sulla sagoma facciale dell’americano. Il guaio è che, questa volta, i protagonisti sono differenti; e differente è anche il verdetto. Non c’è molto da dire sugli assetti intorno a cui è stata orchestrata la disputa. Proprio come avvenne nell’incontro con Buckley, a risolvere i problemi dei giudici ci ha pensato un head kick, l’head kick che appunto il ghanese ha efficacemente mutuato dall’armamentario dei suoi colpi più poderosi: appena incrociati i guantini, Alhassan ha obbligato alla gabbia l’azzurro il quale, intento ad inclinare il busto, forse nella convinzione di eludere un gancio, non ha avuto modo di evitare pochi attimi dopo l’impatto – brutale – contro la tibia dell’avversario, arrendendosi così all’esplosività e alla ferocia di quest’ultimo. Peccato. Malgrado le insidie che la sfida celava, il potenziale di Alhassan era senza dubbio alla portata dell’atleta nostrano. La determinazione e la fermezza di Alessio Di Chirico non sono state comunque sufficienti. Si sciolgono nell’acido, dunque, le ambizioni dell’italiano di prendere posto tra i primi quindici della gerarchia.
La permanenza in UFC
Cosa succederà è tutto da vedere. In seguito alle prove fallimentari dei mesi precedenti, la buona prestazione interpretata con Buckley aveva abbozzato prospettive favorevoli, confortanti: ma, adesso, causa l’ulteriore disfatta rimediata (la quarta nelle ultime cinque gare), Di Chirico corre il rischio di essere estromesso dall’importante promotion statunitense. Il futuro in UFC dell’azzurro si preannuncia quindi piuttosto ballerino. Ci saranno nuove occasioni, probabilmente. Occasioni però decisive. Occasioni che Alessio Di Chirico non potrà permettersi di mancare.
Forse non era il caso di enfatizzare una resistenza…di 17 secondi!