L’intervista. Volpi in “Meritiamoci l’Università” ne racconta l’evoluzioni da Berlinguer alla Carrozza

volpiL’Università torni ad essere ciò che fu nella sua ora migliore: motore della cultura europea”. Parole profonde che solo un filosofo del calibro di Ortega y Gasset avrebbe potuto proferire. E proprio al ruolo centrale dell’Università nella formazione di una futura classe dirigente si ispira Meritiamoci l’Università Pensieri, valutazioni e impressioni della politica universitaria degli ultimi anni di Andrea Volpi e Alessandra Pontecorvo (A. Volpi, A. Pontecorvo, Eclettica Edizioni 2013), con la prefazione di Maurizio Gasparri e di Maria Stella Gelmini.

Abbiamo raggiunto al telefono Andrea Volpi (presidente nazionale di Azione Universitaria) e gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Perché un libro sull’Università?

Per analizzare oltre un decennio di mutamenti e trasformazioni dell’ambiente universitario.

Quale il periodo affrontato?

Circa dodici anni, dalla Riforma Berlinguer-Zecchino a oggi con, nella parte finale, qualche consiglio o indicazione indirizzato all’attuale titolare del MIUR, in particolare per ciò che concerne tutti i servizi (dai trasporti alla possibilità di movimento e scambio con altri atenei d’Europa) legati al diritto allo studio.

La prefazione è curata da Maria Stella Gelmini. Cosa ne pensa dell’operato dell’ex ministro?

Ha avuto il coraggio di affrontare il tema di una riforma della pubblica istruzione e, malgrado la giovane età e forse un po’ di inesperienza, ha fornito buoni risultati. Risultati che,purtroppo, non sono stati fatti conoscere causa una scarsa capacità comunicativa, a differenza della sinistra che invece ha saputo urlare ai quattro venti il suo astio e la sua contrarietà alla riforma.

Restiamo in tempi recenti. Di Profumo che mi dice?

Profumo si è dedicato ad applicare decreti attuativi del ministero precedente. Poi non ha avuto di per sé il tempo per andare oltre.

Nel libro si affrontano anche il mito del ‘68 e l’Onda. Perché?

L’Onda nasce sul mito del ‘68 come conseguenza di più di 40 anni di esaltazione di gesta eroiche dei sessantottini, gesta che abbiamo pensato di scomporre e analizzare.

Università e fondi: quale il suo parere sul contributo delle fondazioni private?

Che l’idea di una partecipazione di un privato alle spese dell’Università non sia sbagliata, sempre che il finanziatore rinunci all’idea di influenzare gli organi di amministrazione e gestione dell’Istituzione universitaria.

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