La pista di Barcellona, sede anche dei test invernali, rappresenta per i team – molti dei quali portano numerosi aggiornamenti- un vero e proprio primo punto di svolta della stagione.
Circuito ricco di curvoni veloci, dove carico ed efficienza aerodinamica costituiscono le qualità principali da esibire, quest’appuntamento rappresenta soprattutto a Maranello, un insieme di risposte che devono necessariamente esser trovate.
Le prime prove del venerdì però, sottolineano come sia la Mercedes ad aver subito trovato il bandolo della matassa. A primeggiare infatti le tre sessioni sono, nell’ordine Bottas, Bottas ed Hamilton (rispettivamente in 1’17″951, 1’17″284, e 1’16″568)
La Q1 è primeggiata da Bottas, in 1’16”679. Si segnalano, in particolare, l’uscita di Hulkenberg che riporta danni alla vettura e non riesce a passare la manche e il testacoda senza conseguenze di Russel alla chicane finale
La Q2 si apre subito con i “fuochi artificiali”: il primo giro veloce segnato da Lewis Hamilton, in 1’16” 038, è anche il temporaneo nuovo record della pista. Degno di nota è un passaggio super aggressivo di Leclerc sui cordoli che però sembra danneggiare parte del fondo ma si qualifica comunque in quarta posizione.
Anche stavolta però, con un 1’15”924 è Bottas che proprio all’ultimo ottiene il primato e si annuncia come favorito per la pole. E così è, anche se contrariamente a quanto avviene di solito, questa volta sono decisivi i primi tentativi.
Al finlandese basta così una sola tornata monstre in 1’15”406 per prendersi la pole, davanti ad un Hamilton in 1’16” 040 che commette due sbavature nel giro e si gioca la partenza al palo. Terzo è Vettel in 1’16”272.
L’appuntamento della domenica si presenta come un banco di prova irrinunciabile per i team, tanto per quelli di prima fascia che per quelli di centro gruppo: le novità portate da ognuno, avranno così modo di trovare un riscontro tra i curvoni veloci della pista catalana, la quale ospita il circus dall’ormai lontano 1991.
C’è grande attesa –più del solito- per le strategie, visto anche che gli pneumatici qui ricoprono un ruolo davvero importante, paragonabile a pochi altri circuiti.
Sulla griglia la tensione è soprattutto in casa Mercedes dove, memore del 2016 e dello scontro tra i suoi piloti che anche all’epoca monopolizzavano la prima fila, spirano ancora i fantasmi.
Allo spegnimento delle luci non parte bene Bottas che viene affiancato da Hamilton e da Vettel. Nella lotta che nasce tra il finlandese e il tedesco c’è un leggero contatto che porta allo scompiglio: Hamilton si prende la testa, seguito dal compagno di squadra e da Verstappen. Alla fine del primo giro Vettel (che ha l’ala leggermente danneggiata dopo la pizzicata con Bottas) è quarto, seguito da Leclerc.
Nel centro del gruppo, grossolano è l’errore di Raikkonen che esce fuori pista e si ritrova ultimo.
Le primissime tornate sono caratterizzate dal duello che nasce tra gli alfieri della Scuderia di Maranello, con Leclerc che sembra molto più in palla del numero 5 tedesco.
Alla fine dell’undicesimo giro, mentre Hamilton davanti costruisce un primo piccolo vantaggio, la pressione del monegasco si concretizza. Charles Leclerc infatti, scavalca Vettel in fondo al rettilineo e si mette alla caccia di Verstappen. La battaglia che ne nasce è a distanza, incentrata sui giri veloci e sulla tattica di gara. Il primo dei piloti di testa a rientrare è Vettel al giro 19: per lui, pneumatici medi e rientro in decima posizione alle spalle di Albon. Al giro successivo è il turno di Verstappen che però monta pneumatici di mescola morbida. Gasly si ferma al ventidue e monta medie, come il tedesco della Ferrari. L’olandese, dopo la sosta sei giri dopo di Bottas, si ritrova a meno di due secondi dal numero 77. Tuttavia, il gap tornerà a risalire fino ai quasi cinque del trentaseiesimo giro. Al venticinquesimo giro è il turno di Leclerc che sorprende tutti e monta pneumatici duri, tornando in pista appena davanti al compagno di squadra tedesco che intanto sembra aver trovato una sua dimensione. Tra i “big”, Hamilton è l’ultimo che sostituisce il proprio treno di pneumatici: è il giro 27 e anche in questo caso la tattica adottata prevede l’uso delle medie nel secondo stint.
Alla trentaduesima tornata si rinnova, stavolta a parti invertite, il duello in casa Ferrari. In questo caso è Vettel che, anche per via della mescola più morbida, sembra essere più veloce…anche se una lotta per il quarto e quinto posto a metà gara, non è certamente quanto a Maranello si aspettavano. Alla fine, quattro giri dopo la genesi del rinnovato duello, il numero 5 viene lasciato passare, anche se poi alla quarantesima tornata viene richiamato ai box per la seconda sosta e per un nuovo treno di medie. Il rientro lo pone in sesta posizione, di poco dietro a Gasly che passa però dopo poche curve, con una bella staccata ritardata al termine del secondo rettilineo.
Il compagno Verstappen si ferma al giro quarantatré e monta le medie, tornando alle spalle di Leclerc con un distacco di sei secondi ma comincia da subito un recupero imperioso.
Davanti intanto Hamilton accusa un grosso problema di degrado –ben visibile dalle inquadrature televisive- alla posteriore destra, lasciando intuire la necessità di una sosta. Bottas si riferma –morbide per lui- al quarantacinque, poco prima della collisione tra Stroll e Norris che comporta l’entrata della Safety Car. Ne approfitta Hamilton che monta le morbide, seguito da Leclerc che monta le medie e torna alle spalle di Vettel.
La Safety Car si dilunga, rientrando ai box e lasciando che la gara riprenda nella sua valenza agonistica, solo al termine del cinquantaduesimo passaggio. Alla ripartenza, Gasly prova ad attaccare Leclerc ma poi deve difendersi da Magnussen, il quale a sua volta era stato molto duro nel corpo a corpo col compagno Grosjean. Anche in questo caso, tra i due compagni di squadra, nasce una battaglia che in questo caso è ad armi pari, visto che entrambi sono su mescola morbida. Il francese prova in fondo al rettilineo ma di forza vede il suo tentativo rintuzzato. Il francese allora deve difendersi da Sainz: i due vanno fisicamente ruota a ruota ma lo spagnolo, idolo di casa, vede chiudersi le porte. Non passa che un giro però, e Sainz si rifà, guadagnando l’ottava posizione. Grosjean a questo punto, messo anche sotto investigazione per i fatti precedenti, accusa un notevole calo della vettura e si fa passare anche da Kvyat, alle quali spalle nasce una lotta a tre tra lo stesso alfiere della Haas, Albon e Ricciardo, alla guida di una Renault mai così deludente.
Il Gran Premio si conclude con la vittoria di Hamilton, dopo un dominio di 66 giri, e con un’altra doppietta Mercedes. Per l’anglo-caraibico, anche la soddisfazione del punto extra, che si prende grazie al 1’ 18” 492. Dietro Bottas, è Verstappen che si prende il terzo gradino del podio, davanti a Vettel e Lelcerc. Per la Ferrari, un altro fine settimana difficile e davvero deludente. Punti iridati anche per Gasly, un buon Magnusse, Sainz, Kvyat e Grosjean, bravo nel finale a resistere agli assalti di Albon e Ricciardo.
La prossima sfida vedrà impegnati i piloti, tra due settimane, sull’affascinante toboga monegasco, per il più glamour dei GP, quello di Montecarlo.