Iniziamo con una domanda? È normale che nel comitato editoriale di una fiera di libri importante come il Salone di Torino, ci sia un giornalista-scrittore che scrive apertamente pesanti critiche contro alcune case editrici e autori presenti in fiera?
Probabilmente no. Ma qualcosa di simile è successo in questi giorni. Il giornalista-scrittore è Christian Raimo, che in un post poi rimosso spiega che “i neofascisti si stanno organizzando”, aprono case editrici a quanto pare, ma non “catacombali” come le edizioni Ar. Addirittura hanno successo e il ministro Salvini, udite udite, “va alle presentazioni dei loro libri e sottoscrive le loro cagate”. Addirittura, dice Raimo, Salvini ha pubblicato con Altaforte, che farebbe riferimento a Casa Pound. Arriva poi l’affondo contro nomi e cognomi ben precisi: «Le idee neofasciste, sovraniste sono la base per l’ideologia della forza maggioritaria di governo. Alessandro Giuli, Francesco Borgonovo, Adriano Scianca, Francesco Giubilei ecc. ecc… tutti i giorni in tv, con i loro libri sostengono un razzismo esplicito, e formano think tank che sono organici con il governo».
Tanti citati da Raimo annunciano una querela. E chiedono le dimissioni di Raimo dagli incarichi presi al Salone. Porro ha poi interpellato il sottosegretario alla cultura Lucia Borgonzoni, la quale ha definito questo comportamento inaccettabile e ha promesso che, se il ministero avrà gli strumenti, prenderà provvedimenti.
Raimo da queste sparate social ne sta guadagnando notorierà, la stessa che non è mai riuscito a raggiungere con i suoi libri. Dimissioni o meno, dovrebbe riconoscere – presto tardi – che il pluralismo è il sale di ogni società politica. Nonostante la voglia di redigere liste di proscrizione insieme ad altri “coraggiosi” scrittori che pubblicano per case editrici berlusconiane…
Voi di An avete fatto lo stesso all’epoca dell’editto bulgaro di berlusconi.
I cosiddetti “intellettuali” di sinistra sono ormai alla frutta ed hanno queste reazioni spropositate solo perché finalmente esiste qualcuno che non si allinea del tutto al pensiero unico dominante. E comunque questo pone dei seri dubbi sul loro essere democratici e plurali.
L”Editto Bulgaro’ era contro una manica di comunistoidi antigovernativi (Santoro, Biagi, Luttazzi) abbarbicati in RAI posti di fiducia governativa! Legittimo estrometterli. Tu Gallarò stavi con loro?
Poco da stupirsi, se tra colo che pubblicano gli e sottoscrivono liste di proscrizioni ci siano scrittori ed autori che pubblicano con Berlusconi . In questo Arcore è stata sempre democratica : ha messo a stipendio dall’estrema sinistra a l’estrema destra …
E tipico dei demoborghesi e del liberaldemocratici fare soldi e dare soli a chiunque.
Detto questo la responsabilità della esclusione delle nostre case editrici dai circuiti e dagli eventi che contano rientrano sempre tra le responsabilità dei nostri cari Istituzionali di destra, che da sempre ac’erano il fatto che la cultura stia a sinistra…. e lo fanno per evitare discussioni sulle quali dovrebbero intervenire senza averne né strumenti né voglia…
A destra interessa il portafoglio non conquistare in termini gramasciami ( … e anche fascisti ) l’egemonia culturale…
Scusate gli errori ma scrivere veloce attraverso una smartphone è diventato impossibile. ..
Escludere le Edizioni di Ar ( fondata da Freda nel 1963 con centinaia e centinaia di titoli ed autori editi al suo attivo ) dal salone di Torino, mette in luce solo ‘il terrore recondito ‘ che i guardiani del pensiero unico e conformista hanno da tempo.
Umberto Eco il loro testimonial principale ha creato la categoria esoterica Dell ‘Ur Fascismo per spiegare quel ‘quid’ che si percepisce/nasconde dietro certe Visioni del Mondo espresse anche da cerri libri e certi autori …
Christian Raimo non ha fatto altro che dire, senza giri di parole, che in Italia è in atto una deriva xenofoba, razzista, autoritaria e reazionaria. Chi si scandalizza o è cieco o è connivente.
Qui l’unica vera deriva ” reazionaria ” ai popoli ed alle culture specifiche che cercano di riappropiarsi del proprio destino e difendono la propria identità, è proprio quella dei Raimo e dei “neo-pischelli dell’Anpi “… Newglobal liberal e anarco-troskisti mondialisti compresi …
Bene che vengano alla luce le loro miserie. Quando si arriva, non solo a non leggere, ma ad ostacolare la pubblicazione di un libro, significa che la propria idea è stata sconfitta, o che comunque si è così stupidi da non riuscire ad argomentare per difenderla.
Preci. Conniventi, con gli occhi bene aperti e la mente lucidissima.
Questa tendenza repressiva verso le espressioni culturali non conformi,naturalmente,non è una novita,ma nasce anche da teorie come quella di di Popper sulla “società aperta” ; tutti coloro che non sono perfettamente aderenti a tali principi,devono essere esclusi senza misericordia.Insomma parliamo di una “democrazia” sempre più feroce e simile alla fattoria orwelliana,dove alcuni animali(i maiali…) sono più uguali degli altri(questi eventi,solitamente, non si fanno problemi ad ospitare “intellettuali”estremisti di sinistra).
Comunque la buona notizia è che il signor Raimo si è dimesso e tolto dalle balls…
Giustissimo Wolf.
Quoto da 10 e lode …
Ed anche le zecche del collettivo Wu Ming di Bologna se ne staranno a casa ….
https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/05/05/news/torino_wu_ming_rinuncia_al_salone_del_libro_mai_dove_ci_sono_i_fascisti-225513129/?ref=RHPPLF-BH-I225515672-C4-P5-S1.4-T1
Anche Carlo Ginzburg (l’unico del quale mi dispiace l’assenza) e il mediocre fumettaro Zeroca(l)care (oltre alla casa editrice People) hanno defezionato. Bah, a parte Ginzburg, non si tratta di gravi perdite per la cultura italiana. La Murgia mi ha sorpreso in positivo, non partecipando al “teatrino”,