Nave Diciotti, Matteo Salvini indagato dalla Procura di Agrigento. La magistratura mette sotto inchiesta il ministro dell’Interno e il tam tam dei media antigovernativi e le grancasse social cercano di tirare per la giacchetta persino i Cinque Stelle, tirando in ballo un vecchio twett di Di Maio contro Angelino Alfano. Mentre, dall’altra parte della barricata, c’è chi fa notare che, a fronte della celerità sicula, a Genova, per il disastro del ponte Morandi costato la vita a 43 persone, ancora la Procura indaga contro ignoti.
Le ipotesi di reato sono gravissime: sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Dalle toghe ordinarie, adesso si passerà al tribunale dei Ministri che dovrà decidere sulla procedibilità o meno della questione. Insieme a Salvini, finisce nel registro degli indagati anche il capo di gabinetto del Viminale.
Il caso è gravissimo, giuridicamente è una questione interessante, politicamente lo è ancora di più. E impegnata nell’ennesima battaglia, la sinistra disorientata, con punte di ridicolo e irresponsabile sproloquio (come riporta Dagospia l’ex assessore napoletano Guglielmo Allodi che invoca addirittura la “lotta di popolo armato” contro l’avversario, come negli anni ‘70) sprofonda definitivamente.
Intanto Salvini, come riporta Libero, ci va giù durissimo: ” Il procuratore di Agrigento lo aspetto con il sorriso a Pinzolo. Aspetto un procuratore che invece di indagare un ministro indaghi i trafficanti di essere umani e spero che mi stia guardando. Essere indagato per difendere i diritti degli italiani è una vergogna”. E poi la bordata finale al magistrato : “Se un giudice vuole fare politica, non faccia il magistrato o il procuratore, ma si candidi con il Pd”.