Cristiano Ronaldo non stecca la prima. Carlo Ancelotti nemmeno. Il canale sportivo a pagamento Dazn, attesissimo all’esordio, sì.
La prima giornata di Serie A era già cominciata malissimo con le polemiche relative all’opportunità di giocare mentre l’Italia ancora piangeva le vittime della tragedia di Genova. Soluzione salomonica (e lo diciamo solo per carità di patria): le genovesi osserveranno il lutto, le altre tutte in campo perché lo spettacolo deve andare avanti.
Apre la Juve che centra col Chievo una sofferta vittoria in rimonta. Dopo un quarto d’ora d’assoluto dominio bianconero, subentra un po’ di stanchezza e (forse) di supponenza. Al gol di Khedira replica Stepinski che infila la bella (difesa) addormentata bianconera.
Il secondo tempo ricomincia con la Juve corsara ma è l’ex Giaccherini a trasformare il rigore. Non esulta, memore della gratitudine verso Conte più che verso la Vecchia Signora. Ma non finisce qui. Riparte l’assalto, la Juve gioca all’attacco e la presenza di Mario Mandzukic dà dinamismo e pericolosità alla manovra. Innescata, quasi sempre, da Cristiano Ronaldo che pure si rende pericolosissimo con bordate da fuori area. Bonucci su angolo e poi Bernardesch fissano sul 2-3 il risultato del Bentegodi.
In serata è la volta di Lazio-Napoli. I biancocelesti vanno in vantaggio con lo spiritato Ciro Immobile ma (molti) meccanismi difensivi vanno rivisti dato che Milik ha il tempo di infilare due volte (la prima annullata dal Var) il portierino Strakosha. Nel secondo tempo Lorenzo Insigne segna da par suo e fissa sull’1-2 il risultato. Il primo esame di Ancelotti è superato. Con il cambio di allenatore molte cose sono mutate ma non la (solita) sostituzione di Hamsik a cui il tecnico di Reggiolo ha cambiato posizione in campo.
La partita dell’Olimpico è stata importante perché ha rappresentato il battesimo del fuoco per il canale streaming di Dazn. I grandi nomi nel parterre, dalla Leotta fino a Pardo passando per l’ex campione del mondo Camoranesi e per la leggenda milanista Andrij Shevchenko non sono bastati a far dimenticare i numerosi intoppi, le falle da buffering, i salti nella diretta, i ritardi. Cosa che s’è ripetuta anche nel tonfo interista al cospetto del Sassuolo.
Proteste sorte spontanee in ogni angolo della rete. Col calcio, la cosa più importante tra quelle meno importanti della vita (Arrigo Sacchi dixit), non si scherza.