Contrordine, calciofili. Niente ripescaggi, la B rischia di partire a 19 squadre. E fin qui non c’è niente di male. Il problema è che le società interessate a guadagnarsi, a colpi di carte bollate, il posticino in cadetteria sono già pronte alla guerra.
La questione non è di poco conto, tutt’altro. La B, a differenza della vetusta e scalcagnata serie C, si spartisce i soldini dei diritti tv. E non sono mica bruscolini. Considerate, poi, che chi precipita in terza serie spende fior di quattrini (spesso senza adeguati ritorni) per tentare la subitanea risalita e, perciò, la promozione – prima che una gioia per i tifosi – è un bell’affare per le casse dei club.
Detto questo, andiamo per ordine. Innanzitutto il sorteggio. Si sarebbe dovuto celebrare a Cosenza, a fine luglio. È stato slittato alla giornata di lunedì 13 agosto. In mezzo ci sono il fallimento di Bari e Cesena e la cancellazione d’imperio dell’Avellino a cui nemmeno il Tar ha riconosciuto la levità dei fatti nella perniciosa questione della fideiussione ritenuta non in regola dai vertici federali. Tutto azzerato, nuova società e pure i lupi ripartiranno dalla Serie D. A scalpitare per prenderne i posti lasciati vuoti erano (almeno) in tre: Novara, Siena e il Catania (di quest’ultima ne abbiamo parlato qui).
Poi anche Pro Vercelli, Ternana ed Entella. Adesso, tutti freddati. Da un giorno all’altro. Mentre l’Entella, retrocessa lo scorso campionato, adesso sbrocca.
Un comunicato stampa del club ligure che mai è andato sopra le righe, lancia degli attacchi che avranno strascichi polemici solo a leggerli viene il mal di testa: “l campionato di serie B 2017/2018 è stato gravemente inquinato e falsato da vari episodi: utilizzo di denaro di provenienza illecita e consistenti pagamenti in nero da parte del Foggia, bilanci clamorosamente falsificati con plusvalenze inesistenti da parte del Cesena, senza i quali lo stesso Cesena non si sarebbe potuto iscrivere al campionato, campagna acquisti milionaria da parte del Bari, società poi fallita con ingenti debiti risultanti da quella campagna, e altro ancora”.
Basta così? Manco per sogno. La nota procede: “L’Entella, prima tra le società retrocesse sul campo, ha cercato in tutti i modi di richiamare l’attenzione su queste distorsioni, chiedendo giustizia con il ripristino di una classifica veritiera e non falsata dalle gravi violazioni già ricordate. Purtroppo – scrivono ancora da Chiavari – la tutela delle società corrette e oneste contro quelle scorrette e truffaldine non sembra essere stata al centro dell’attenzione né degli organi di controllo federale, né delle corti della giustizia sportiva né di Figc e Coni che certo non devono entrare nel merito di singoli casi, ma devono esprimere un chiaro indirizzo a favore dell’onestà, della lealtà, della trasparenza delle gestione dei club calcistici. Il mondo del calcio è alla deriva, tra regole cambiate all’improvviso e ricorsi a pioggia il caos è assoluto. Non ci stiamo ad essere gli unici a pagare dazio. Faremo ogni cosa possibile per tutelare gli interessi dell’Entella e del calcio pulito”.
Non è finita. C’è il Catania che fa sul serio ed è disposta anche a menarla sul penale. Anche perché l’ad Lomonaco, durante la conferenza romana dei club “esclusi” dal ripescaggio ha ventilato l’ipotesi di un “golpe” sportivo. Gli etnei vanno all’attacco, lancia in resta: “Nell’ambito della questione relativa ai ripescaggi – si legge nell’ultima nota ufficiale – il Calcio Catania tutelerà i suoi diritti in tutte le sedi, così come preannunciato ieri dall’Amministratore Delegato Pietro Lo Monaco. Il nostro club comunica di aver affidato gli incarichi ad un team di legali, già all’opera: all’avvocato Federico Tedeschini, coadiuvato dall’avvocato Giuseppe Gitto, è stato conferito mandato per quanto attiene al diritto amministrativo; all’avvocato Cesare Placanica, coadiuvato dall’avvocato Franco Passanisi, per i risvolti di diritto penale; all’avvocato Edoardo Chiacchio, coadiuvato dall’avvocato Ida Linda Reitano, per le azioni nell’ambito del diritto sportivo”.
Il Siena, laconicamente, spoglia il Re Muto della federazione: “La società rimane in attesa di comunicazioni ufficiali da parte della Figc, fino al momento non saranno rilasciate dichiarazioni”. La Ternana non s’è presentata alla conferenza romana. Insomma, un bailamme terrificante. Il calcio italiano si coccola Cristiano Ronaldo ma, è evidente, qualche problema a livello dirigenziale – e nessuno si offenda – pur deve esserci.