Grazie al voto di 50 milioni di russi, il presidente Vladimir Putin è stato rieletto con il 76.6% delle preferenze, una vera e propria marea di voti. L’affluenza generale, di poco inferiore al 70%, ha confermato la volontà russa di riporre la propria fiducia in una guida solida e sicura come Putin, riconfermato alla guida del Paese per la quarta volta. A Mosca, insieme ad altri osservatori internazionali, c’era anche Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia e membro della delegazione ai rapporti Ue-Russia, da sempre molto attento alle relazioni con la Federazione Russa e molto impegnato in una battaglia decisa contro le sanzioni economiche.
Onorevole Maullu, qual è l’aspetto più significativo delle ultime elezioni russe?
“Prima di tutto l’affluenza. Il popolo russo, in patria e all’estero, si è riversato alle urne per riconfermare la propria fiducia in Vladimir Putin, un leader amato e apprezzato dalla maggior parte della popolazione. Particolarmente apprezzato, a mio avviso, è stato il suo impegno in politica estera: dal 2015, quando la Russia si è unita ad Assad nella guerra civile siriana, il Paese ha raggiunto risultati grandiosi, divenendo a tutti gli effetti una potenza mondiale”.
Il caso Skripal ha influito sull’esito delle elezioni?
“Certamente, ne sono pienamente convinto: accusando il presidente Putin senza avere nessuna prova, i britannici hanno risvegliato e stimolato l’orgoglio russo, spingendo ampi segmenti della popolazione verso le urne. Tutto ciò, in effetti, è il risultato del sentimento anti-russo che ha ormai contagiato la maggioranza dei governi occidentali, in particolare quelli di Stati Uniti e Gran Bretagna, abituati da diversi anni ad accusare la Russia in maniera aprioristica e ingiustificata”.
Al Parlamento europeo, lei è membro della delegazione per i rapporti Ue-Russia; crede che la conferma di Putin possa inaugurare una nuova stagione di relazioni tra la Russia e i Paesi europei?
“È il mio auspicio più grande. Una parte importante del mio lavoro al Parlamento europeo consiste esattamente in questo, nel miglioramento e nel rafforzamento dei rapporti tra l’Unione Europea e la Russia, tra i singoli Stati membri – tra i quali l’Italia – e la nazione russa. Per ottenere questi risultati, in ogni caso, bisognerà necessariamente evitare che l’Europa sottoponga la Russia ad ulteriori sanzioni economiche, una misura devastante che sta producendo danni esiziali anche per l’economia italiana. Dal 2014 ad oggi, grazie alle sanzioni imposte alla Russia, il nostro Paese ha perso circa 8 miliardi di euro in termini di export, una vera enormità. Da questo punto di vista, la recente decisione europea di prorogare le sanzioni alla Russia rappresenta una decisione sciagurata e incomprensibile. La Federazione Russa, al contrario, deve essere alleato politico ed economico naturale per l’Europa e per l’Italia”.