La destra non è la sinistra. E nemmeno il centro. Giusto? Non ha le idee chiare Francesco De Salazar. O forse sì. Le ha così chiare che pur di farsi eleggere ha presentato la sua candidatura come Consigliere Municipale in due Municipi diversi: al II Municipio (Parioli-Nomentano) e al XII Municipio (Monteverde-Portuense). E in due liste diverse. In coalizione avversarie. L’una, Fratelli d’Italia, la nuova figlia del centrodestra italiana, con a capo Giorgia Meloni. L’altra, la lista per Alfio Marchini Sindaco, imprenditore con una storia familiare di sinistra ma che a queste elezioni ha deciso presentarsi da solo.
E mentre Luigi Pirandello avrebbe disegnato la sconfitta finale di un Francesco De Salazar qualunque, la realtà supera di gran lunga la fantasia degli scrittori che hanno raccontato le mille facce di noi uomini, e fa vincere il candidato. E per giunta in entrambi i Municipi.
Il bi-eletto, intervistato dal Corriere della Sera, si è difeso più o meno così: si è trattato di una “leggerezza”. Discorso liquidato. “Prima – ha dichiarato al quotidiano il due volte vincitore – ho avuto contatti con la lista di Marchini, poi molti cittadini del II Municipio mi hanno chiesto di candidarmi con Fratelli d’Italia. Ho fatto la campagna solo lì, e solo lì siederò”. Non teme mica che qualche dirigente di partito, magari del partito della Meloni, gli potr bbe chiedere conto. Infine, De Salazar, denuncia il “vuoto normativo” cui è imputabile un errore del genere.
Come dargli torto? Per carità, cambiare idea è sempre lecito e legittimo. Ma qui non c’entrano i regolamenti: è questione di poltrone. E di partiti ridotti ad autobus da cui salire o scendere. Poi c’è chi ha il dono dell’ubiquità…
@barbadilloit