Tra Raheem Sterling , talento inglese di 20 anni, ed il Liverpool c’è aria di rottura. Aria pesantissima, resa ancor più tesa dalle dichiarazioni del suo procuratore e la risposta sindacalista dell’allenatore Brandon Rodgers. Nelle ultime settimane la città del Merseyside, specie la sua sponda di rosso vestita, sembra aver riscoperto la sua vocazione portuale, che vede gente arrivare, partire o sperare di farlo quanto prima. La settimana scorsa è stata l’ultima volta ad Anfield Road in maglia rossa per capitan Steven Gerrard, destinato al buen retiro della ricca Major League americana. Ora è la volta di Sterling , decisamente ben lungi dal chiudere una gloriosa carriera.
La rottura. Come spesso accade in queste occasioni, chi gestisce il tutto e manovra i calciatori (spesso giovanissimi, proprio come Sterling ) è sempre il procuratore, sempre più figura di rilievo nel mondo oscuro del calcio. Nel caso del giovane calciatore inglese di origini giamaicane, il procuratore si chiama Aidy Ward.
Ward ha fatto sì che il suo giovane e talentuoso assistito rifiutasse una proposta di prolungamento del contratto notevole (da 35 mila a 100 sterline a settimana, circa 7 milioni di euro all’anno) al grido di “non sono mica un mercenario che pensa solo ai soldi, io voglio vincere”, per poi chiedere con forza alla società di essere ceduto, dopo aver avuto l’aritmetica certezza del Liverpool di qualificarsi alla prossima Champions League. Musica per le orecchie dei dirigenti di Arsenal, Chelsea e le due di Manchester, ma anche per Bayern Monaco e Real Madrid.
Preso atto della rottura con Sterling ed il suo entourage, la società ha provato a sedersi al tavolo delle trattative con Ward. Il quale però, con poco british style, ha deciso di anticipare lo stato delle trattative dichiarando a mezzo stampa che “Sterling non firmerà il rinnovo neanche per 900 sterline a settimana, non rinnoverà”. Oltre ad un complimento delicatissimo (“è una testa di c***o”) nei confronti dell’ex giocatore dei reds Jamie Carragher, che aveva invitato Sterling a pensare al campo e tacere.
La società. I Beatles nel ’64 cantavano “Because I told you before, oh You can’t do that!” – ‘Perché te l’ho già detto prima : non puoi farlo!’, e prendiamo immodestamente a prestito le parole dei quattro ragazzi di Liverpool (due rossi e due blu evertoniani, per altro) per sintetizzare la reazione della società al capriccio di Sterling & co. , a cominciare dal tecnico Brendan Rodgers. L’allenatore ha chiesto alla società di fare il possibile per trattenere il giovanissimo e talentuoso laterale, dichiarando in conferenza stampa di essere fiducioso della buona riuscita della trattativa. In caso contrario, “Sterling non andrà da nessuna parte”, in ogni modo.
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Già perché Raheem ‘Ryan’ Sterling ha ancora due anni di contratto con il Liverpool e, volente o nolente, deve continuare a fare il lavoro per il quale viene profumatamente pagato, è stato il succo delle dichiarazioni di Rodgers. “Se sarà disponibile lo terrò in considerazione per la partita. Il mio rapporto con lui non è cambiato, anche se è chiaro che vogliamo risolvere la questione contrattuale. È un bravo ragazzo, ed è molto maturato in questi anni. Comunque ci sono ancora due anni di contratto, e per due anni mi aspetto di vederlo ancora ad Anfield Road. I proprietari sono stati forti sin da quando sono subentrati, saranno forti un’altra volta ancora”.
C’è infatti un precedente notevole dalla parte della dirigenza dei reds che fa dichiarare Rodgers fiducioso, e neanche troppo il là col tempo : il caso Luis Suarez. Ebbene, El Pistolero due anni fa, cioè l’anno prima di passare al Barcellona, si impuntò col club del Merseyside perché voleva a tutti i costi andare all’Arsenal. La società, giustamente, fece valere il peso del contratto riuscendo a tenerlo a Liverpool, dove lo scorso anno sfiorarono insieme il titolo, prima di cederlo al Barcellona ad un’offerta irrifiutabile.
I tifosi, invece, hanno cominciato ad essere stufi dell’atteggiamento di Sterling. Un po’ di insofferenza si è cominciata a far sentire e non sono pochi quelli che vorrebbero che andasse via da Liverpool. Del resto ai tifosi, spesso gli ultimi custodi dello spirito del calcio, interessa solo chi da sangue e sudore per la maglia, non certo i milioni di euro in ballo, le situazioni contrattuali o l’avidità dei procuratori. La curiosità, comunque, sta nel fatto che Sterling in inglese significa Sterlina. Nomen omen o pura casualità?