A farsi carico dei “malati d’azzardo” sarà lo Stato. La novità inserita nei nuovi “Lea”, livelli essenziali di assistenza, prenderà in carico il trattamento e l’assistenza di «persone con dipendenze patologiche» e «comportamenti d’abuso», comprese le ludopatie.
A confermarlo lo stesso ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che ha parlato di tutte queste novità in commissione Sanità al Senato. Nei Lea, oltre al G.A.P. (Gioco d’azzardo problematico, noto come ludopatia), saranno inserite la fecondazione omologa ed eterologa, i nuovi vaccini (varicella e papilloma virus su tutti), l’epidurale per le partorienti, screening prenatali, servizi domiciliari e ambulatoriali per minori con disturbi neuropsichiatrici come l’autismo e all’allargamento delle malattie rare. Un ampliamento che costerà al Servizio Sanitario nazionale 415 milioni in due anni.
A non credere affatto nella fruibilità a costo zero per i cittadini dei nuovi livelli essenziali è il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Colletto: «Sarà difficile garantirli senza dei considerevoli aumenti di tasse».
Nell’ottica di una prevenzione specifica, a questo punto ci si chiede se è giusto continuare a consentire di fare pubblicità al settore del gioco, permettere di allargare le possibilità di sale slot nei nostri Comuni, rendere legale ogni tipo di scommessa e dall’altro lato investire soldi pubblici per curare i malati derivanti da queste assurde politiche pro gioco d’azzardo.
@barbadilloit