Gli schiavi che durante la Guerra di secessione americana o nelle guerre boere combatterono a fianco dei loro padroni bianchi lo hanno fatto sicuramente perché la “falsa coscienza” determinata dai valori morali delle classi dominanti era prevalente nel loro animo.
Noi, con la nostra di “falsa coscienza” per la quale i “diritti” dell’uomo e la libertà sono valori non negoziabili, non riusciamo a comprendere perché questi uomini combatterono a ben vedere per difendere le loro catene.
Eppure costoro avevano una chiara gerarchia di valori che noi oggi non condividiamo e fatichiamo a comprendere (seppure ci sforziamo di farlo…).La fedeltà al proprio padrone prima della libertà: noi uomini europei, tanto più nel XXI secolo non condividiamo nulla di questa gerarchia di valori e anzi la condanniamo (spesso prima d’averla compresa).
Eppure è incredibile come una grandissima fetta di noi europei, cresciuti con l’egemonia culturale dei “diritti” umani e della “libertà”, riesce a schierarsi a favore delle classi dominanti e dei loro organi d’oppressione, a fronte di nessun ritorno etico-morale quale che sia la scala di valori che si voglia applicare.
Lo schiavo negro che combatteva per il padrone anziché sparargli nel sonno e scappare dai nordisti lo faceva per il proprio onore, perché lo riteneva più importante della libertà promessa dagli abolizionisti.
Chi oggi sostiene l’oppressione delle classi superiori in nome di cosa lo fa? Cosa ottiene in cambio? L’onore di essere un servitore fedele? Una baracca dove vivere da vecchio nei giardini della lussuosa residenza georgiana del padrone?
Nulla, tragicamente nulla.
Non si è mai assistito nella storia a un così nichilista appecoramento ai valori delle classi dominanti.L’esultanza che alcuni mostrano nei confronti della bocciatura del referendum sulla legge fornero non si può spiegare con alcun metro valoriale. Non c’è una scala etica che possa far interpretare tanto masochismo nichilista. L’unica bassa soddisfazione che costoro possono avere è nel vedere l’avversario – la Lega di Matteo Salvini – sconfitto e abbattuto. In questo torna quel vecchio apologo di non ricordo più quale provenienza: Dio disse a un uomo che avrebbe potuto esprimere un desiderio, ma che il suo peggior nemico avrebbe ricevuto il doppio di quanto egli avesse chiesto per sé. E l’uomo ci pensò e disse a Dio: “allora cavami un occhio”.
Un’Italia dove prevalga questo genere di umanità non ha futuro.