“Ridendo castigat mores”. La massima di Orazio dimostra come più di una stringente analisi politica, l’arcipelago delle destre sia radiografato in maniera impeccabile dalla satira. Quella vera, spontanea e non allineabile. Quella senza editore e senza padrone. Quella della rete (che non è solo feccia rabbiosa). Per questo vi raccontiamo il fenomeno social del momento, la pagina Fb che demolisce il fasciodurismo da tastiera, fase terminale di una presenza politica sul web che si può raccontare solo come una caricatura.
“La settimana mondiale del fasciominkismo”, lanciata dal Vecchietto Nostalgico che ti parla del Duce, entra nel vivo. Migliaia di messaggi e frasi ironiche consegnano al mondo dei social network una descrizione crudele di una figura tipica dell’area politica neofascista, il fasciominkia. Intramontabile e sbruffone, il fasciominkia non ha mai fatto un giorno di militanza, ma è duro e puro, critica tutti, ma proprio tutti, i movimenti della destra radicale. Su Facebook è chiaramente domiciliato a Predappio, il datore di lavoro è il DUCE, condivide le foto dei “giovani fascisti nostalgici italiani” ma shakerate con quelle di Berlusconi. Nella vita reale gira per i bar spiegando che “con idduce si dormiva con le porte aperte”.
Scorrendo la pagina sul social possiamo leggere un elenco sterminato dei tic peggiori degli arditi immaginari sparsi per l’Italia: ripetono a macchinetta frasi del tipo “cuore nero batte fiero”, “non rinnegare non restaurare”, “meglio morto che rosso” ma poi quando c’è l’adunata o il corteo in una piazza calda è pronta la scusa, “Io non posso venire, ma con il cuore sono con voi, non un passo indietro!”.
Dalle macchiette alla realtà il passo è davvero breve, perché il fasciominkia, ologramma del fasciobar, compare quando meno te l’aspetti. E ti ricorda: “Non si arretra nemmeno un metro”. E via a mettere un “mi piace” sull’ultimo paio di sneakers della stilista più in voga del momento…
@barbadilloit