Luisito Suarez morde ancora: l’Uruguay prende a calci l’Inghilterra del vecchio Roy Hodgson e spinge Rooney e soci fuori dal mondiale brasiliano. E’ la sconfitta della mutazione genetica, pericolosissima, del football d’Oltremanica che negli ultimi anni s’è trasformato da affare per balordi con gli attributi al posto giusto a fenomeno di sofisticatissimo, elegantissimo glamour per patinati alla Beckham. Ridateci Vinnie Jones.
WHAT’S HAPPENED, ROONEY BOY? Se non avesse sfondato nel calcio, probabilmente Wayne Rooney adesso starebbe folleggiando sbarazzino lungo le strade di Bristol alla ricerca di una Devocka molto garashò da sottoporre ad un rigoroso su-e-giù. Da lui, uno con una ghigna da far paura ad Alex DeLarge, si aspetterebbe il diavolo a quattro. E c’ha provato, ma i suoi compagni non è che l’abbiano seguito fino in fondo. Attacchi, imposti l’azione, ma senza cuore. Senza furore. Che fine ha fatto la buona, vecchia, cattiva, sadica, maliziosa, furba, incazzosa Inghilterra?
SUAREZ, AMMAZZALI TUTTI. Luis Suarez è tornato, la differenza si vede. E’ uno capace di cambiare il volto di una squadra, portare gli sgallettati che hanno avuto il barbaro coraggio di farsi lasagnare dai Ticos costaricensi per 3 a 1 a domare i Tre Leoni inglesi diretti (poco) magistralmente da mister Hodgson che – con tutto il rispetto – adesso può tornare lietamente a curare le begonie del suo giardino. Suarez morde. Suarez segna. Suarez vive. Suarez c’è. Suarez è il calcio. Cattivo, cattivissimo. Perchè non sanno che gioca per amore. Il vero drugo è lui. Grazie, Luis.