Gli Zhou superano i Brambilla. Il cognome meneghino per eccellenza scende al decimo della speciale classifica che registra il numero delle famiglie presenti nella sola città di Milano. A contendersi il primato sono invece i Rossi (4.345) che staccano di poco gli orientali Hu (4.101), cresciuti nell’ultimo anno di 507 unità. Sono dati raccolti da Caritas e Migrantes nel XXIII rapporto sull’Immigrazione in Italia.
Nonostante la crisi economica, cresce – anche se sensibilmente – il numero degli immigrati presenti sul territorio nazionale. Su 59.685.227 residenti, 4.387.721 sono stranieri. Ovvero il 7,8% della popolazione. 334mila in più rispetto l’anno precedente. Un incremento pari all’8,2%. In Italia vive il 14% degli oltre 33,3 milioni di stranieri residenti nei paesi Ue. Il Bel paese è terzo nella classifica europea. In testa c’è la Germania (22%) e a seguire la Spagna (17%). Al quarto il Regno Unito (13%), al quinto la Francia (11%).
Il 64% degli stranieri in Italia vive al Nord; 24,2% al Centro; 14% tra Sud e isole. La regione più affollata è la Lombardia (oltre 100mila unità). In coda ci sono il Molise e la Valle D’Aosta, con percentuali prossime allo zero. La provincia con il più alto numero di presenze è Roma, dietro ci sono Milano e Torino.
Nazionalità di provenienza. Con il 21,2%, sono i rumeni i più presenti in Italia. A seguire: albanesi (10,6%), marocchini (9,9%), cinesi (4,6%). Fronte abitativo. Il 17,1% è proprietario di casa, il 54,4% è in affitto indipendente, mentre 26,2% lo è in condivisione con altri immigrati. Il 5,2% vive in un alloggio temporaneo.
Religione. È l’Islam la credenza prevalente tra i nuovi presenti. I musulmani sono 1.645.000, con 655 luoghi di culto. A seguire i cristiano-ortodossi 1.405.000 e i cristiano-pentecostali 150.000. I sikh sono 120.000 e i buddisti 800.