Una storia non scontata, permeata del sapore claustrofobico del nostro tempo. Con “La resa” Fernando Coratelli, scrittore cresciuto nella sinistra alternativa barese e ora trapiantato a Milano dove dirige la Lite-Editions, offre uno spaccato della dissoluzione dei nostri tempi.
Il romanzo racconta l’ossessione islamista – l’attentato è il crocevia delle esistenze dei protagonisti – con realismo e introspezione, e la trama scorre veloce grazie a dialoghi crudi e pungenti. La trama richiama, per il profilo dei personaggi e l’atmosfera di sottofondo, il francese Michel Houellebecq. Fotografa in pieno il nichilismo del nuovo millennio, gli sbalzi tra umanitarismo e carrierismo, le coscienze lavate e i sepolcri imbiancati delle borghesie rampanti delle metropoli italiane. E lo stesso nichilismo alberga negli immigrati depredati del legame prezioso con la patria: poveri anche di spirito diventano manovalanza per lo sfruttamento di industriali senza scrupoli al pari di inquadratori di terroristi.
* La resa di Fernando Coratelli (pp. 410, euro 16,90, Gaffi)