«Era la cosa giusta da fare». È quello che Silvio Berlusconi ha detto ai senatori del Pdl dopo aver votato la fiducia “choc” al Senato al governo Letta. A riferirlo è Lucio Malan, che si è intrattenuto con il Cavaliere assieme ad un altro drappello di senatori e senatrici Pdl. Una giornata incredibile, quella che si sta svolgendo tra palazzo Madama e Montecitorio, dove al centro vi è sempre lui: Berlusconi.
Se fino a qualche ora fa, infatti, dal Pdl il messaggio era un chiaro “no” al governo è stato il Cavaliere stesso, intervenendo in Aula, a ribaltare ancora una volta (e con lo stupore dello stesso premier) la decisione: «Abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni di Letta. Abbiamo ascoltato i suoi impegni. Mettendo insieme tutte queste aspettative, il fatto che l’Italia ha bisogno di un governo e di riforme, abbiamo deciso non senza interno travaglio di esprimere un voto di fiducia». E poi: «Avevamo la speranza che cambiasse il clima attraverso una pacificazione. Questa speranza l’abbiamo ancora».
Un annuncio che lascia dietro di sé polemiche, contenti, scontenti e disorientati. Mentre Letta sorride e scuote la testa, c’è chi tra i “falchi” del Pdl perde le staffe (tra loro Nitto Palma), chi – come Sandro Bondi – solo pochi minuti prima lanciava strali contro il Pd, mentre le “colombe” del partito annunciano (o minacciano) la nascita comunque di un nuovo gruppo parlamentare.
Dai banchi del Pd è Luigi Zanda a commentare con durezza: «La decisione del leader del centrodestra Silvio Berlusconi di votare la fiducia al governo di larghe intese, dopo aver sostenuto fino a questa mattina che il Pdl avrebbe votato contro, è soltanto il tentativo di nascondere una sconfitta politica».