Gli obiettivi delle reflex non la perdono di vista un minuto: solare, simpatica, bellissima, di una bellezza d’antan Miss Grace Hall ( al secolo Emma Nitti ) è uno dei volti più amati della 14^ edizione del Summer Jamboree di Senigallia.
Burlesque performer di fama internazionale, definita dai media “la regina del burlesque”, Grace è la madrina di un singolarissimo festival riuscito a diffondere tra giovani e non l’amore per l’American way of life dei 40s e 50s.
In un momento di relax, lontana dalle luci del palco e dai flash dei fotografi, la incontriamo e abbiamo modo di scambiare quattro chiacchiere in santa pace. L’appellativo “regina del burlesque” ha suscitato la nostra curiosità: come ha cominciato la sua carriera di ballerina b.?
“Ballerina?”
Uno sguardo penetrante, alla Joan Crawford, ci fulmina per un secondo.
Siamo tentati di allungare i dorsi delle mani per ricevere la bacchettata. Poi, sul volto di Grace si disegna un sorriso accondiscendente: con le mani appoggiate ai fianchi sul lungo abito da sera la “regina” risponde che “ballerina è un termine poco appropriato per definire le artiste burlesque. Il nostro è uno spettacolo che si compone di varie abilità, non solo il ballo. La passione è nata quando ero piccola: ambivo ad essere una soubrette, una di quelle d’antan e ho intravisto nel burlesque molta libertà. Giro il mondo col mio valigione, sono costumista, regista, attrice di me stessa”.
Ti esibisci solo in teatri nostrani o anche all’estero?
Sono da poco tornata da un tour negli USA: tre settimane in Nevada e costa occidentale; in Europa mi sono esibita in Germania e Inghilterra.
Attrice ma non solo sul palco…
Ho recitato in alcuni film, fra i più recenti “5” di Francesco Dominedò, Cara ti amo di di Vallati e Tutti i santi giorni di Paolo Virzì. In televisione, tra gli altri, ho partecipato a serial come a La Squadra, Un posto al sole e don Matteo.
E nei titoli di coda eri sempre Miss Grace?
Grace è l’alter ego burlesque di Emma Nitti, il mio nome.
Attrice, presentatrice ma anche “maestra”…
A Roma ho una scuola, il Tempio del Burlesque.
E cosa diresti ad una ragazza alle prime armi?
Di studiare ed impegnarsi molto, di conoscere le geometrie del palcoscenico ed imparare a “sentire” il pubblico, perché a seconda del pubblico col quale interagiamo deve cambiare il nostro linguaggio.